Tanti modi per servire…

Sono tanti i modi e le vie che i cristiani hanno oggi per realizzare la memoria di Gesù attraverso il servizio al prossimo. La Chiesa ne indica principalmente tre: far conoscere il suo Vangelo, vivere il servizio della preghiera, sentirsi responsabili degli altri, prendendosi cura con particolare attenzione dei più poveri e bisognosi.

Diversi sono i servizi e diverse le competenze, ma la responsabilità è unica: seguire Gesù. Gesù infatti continua la sua presenza in mezzo a noi e in noi attraverso il suo Spirito, che ci rende capaci di realizzare la missione che ci affida.

Il servizio nei confronti dei fratelli si è dall’inizio concretizzato in un compito molto importante: la cura del corpo di Cristo, che è la Chiesa, la comunità dei cristiani. È Gesù che dall’inizio del suo ministero ha chiamato alcuni discepoli perché stessero con lui e per mandarli a predicare. Egli li chiamò ed essi lo seguirono. Di loro formò un gruppo stabile, un “collegio”, alla cui testa pose Pietro. Lo stare con Gesù e il venire inviati da lui caratterizza il sacerdozio ministeriale nella Chiesa: il fondamento, la radice profonda dell’essere dei preti sta proprio qui.

È restando uniti a Cristo, che i vescovi e i presbiteri insieme a loro guidano il popolo di Dio e conducono i fedeli sul cammino del Figlio verso il Padre. Altri servizi sono affidati ai cristiani: tutti sono chiamati a farsi servi per amore, mettendo a disposizione degli altri con gratuità quanto hanno gratuitamente ricevuto da Dio. È la fantasia dello Spirito ad aiutarci a dare concretezza al comandamento dell’amore che Gesù ci ha lasciato come segno distintivo della nostra identità di suoi discepoli.

(Tratto da: CEI, Lettera ai cercatori Dio, 2009)

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