Pilone della Partoriente

In generale, i fedeli attribuiscono ad alcuni Santi la particolare vocazione ad intercedere presso Dio per ottenere a loro aiuto e conforto in determinate situazioni. Per questo motivo alcuni santuari e alcuni edifici di culto diventano meta di pellegrini anche provenienti da luoghi distanti per invocare aiuto e grazie specifiche che per tradizione vengo concesse se chieste in quel luogo anziché in un altro. Sono comunque dimostrazioni di devozione e di fede, e all’origine di tutto questo ci sono quasi sempre dei fatti.

Sono considerati a questo modo dalle popolazioni locali anche alcune edicole e piloni situati nel proprio territorio, e talvolta il motivo per cui sono visitati dai devoti viene riportato in qualche modo nella loro denominazione. E’ questo il caso del ” Pilone della Partoriente”, dove si raccomandavano alla Madonna le donne in procinto di diventare mamme e per rendere grazie dopo il lieto evento.  Tale denominazione mi è stata confermata ancora pochi anni fa da un’anziana signora.

PILONE DELLA PARTORIENTE

Tale pilone è situato in località Tetti Busso, a lato di via Alberassa, sul terreno del numero civico 16. Edicola in muratura a pianta quadrata, misura 1,25 metri di lato e 2,80 metri di altezza. La facciata ha un timpano e una porta in ferro di forma rettangolare. Il tetto è a due spioventi sormontato da croce in ferro. All’interno al centro della volta è dipinto il simbolo dello Spirito Santo e sulla parete di fondo un dipinto di pregevole fattura rappresentante la Madonna con il Bambino Gesù.

Questo dipinto porta i segni del tempo nella sua parte inferiore. Sempre all’interno su ognuna delle due pareti laterali, si notano ancora due figure dipinte rivolte verso l’immagine della Madonna della parete di fondo. Le identità di questi dipinti sono ormai indecifrabile (lo erano già dieci anni fa); è sicuro che sono immagini di santi perché si notano ancora le aureole. All’interno, alla base dei dipinti, ripiani con fiori e lumini.  Questo pilone fu costruito nel 1884 dalla nonna di Giuseppe Razzetti della Trinità (Pinin) per grazia ricevuta, essendo usciti indenni dopo essere stati coinvolti nel ribaltamento di un carro trainato da buoi. Sono incidenti tipici dell’epoca, e situazioni simili sono sovente raffigurate negli ex voto esposti nelle chiese e nello scalone della nostra chiesa parrocchiale.

A cura della famiglia Bergoglio che ne è ora proprietaria, recentemente è stato restaurato l’intonaco esterno e sistemato il terreno circostante allo scopo di impedire che il pavimento possa essere invaso dall’acqua proveniente dalla strada in occasione di forti precipitazioni.  Ora rimane da restaurare l’interno, se possibile farlo, o ridipingerlo per portarlo alle condizioni originali.

Con la speranza che rendere noto tutto questo serva a destare l’interesse di restauratori, decoratori, pittori, e di quanti hanno a cuore la conservazione di questi segni sacri sul territorio santenese, essendo essi testimonianza della fede dei padri e ricordi di frammenti di storia del passato.

Carlo Smeriglio