Pilone del Bambino Gesù

E’ situato all’angolo di via Sambuy con via San Salvà, compreso nella recinzione dello stabile numero civico 48 di via Sambuy. E’ una costruzione in muratura a pianta quadrata, con mattoni a vista; il tetto ha due spioventi sormontato da una croce in ferro. Sul davanti l’apertura a volta cilindrica è protetta da un’inferriata e un vetro. Al suo interno, sulla parete di fondo, sono dipinti Maria e San Giuseppe e davanti a loro una statua del Bambino Gesù. I dipinti attuali sono di Padre Sasselli, un gesuita pittore.

PILONE BAMBINO GESU’

Quando i coniugi Anna Bechis e Giovanni Piovano, con intenzione di costruirsi la propria casa avevano acquistato dalla famiglia Razzetti della cascina Cabanone un appezzamento di terreno sul quale risultava situato questo pilone, avevano ricevuto da quella famiglia la raccomandazione di mantenere e curare tale pilone.

Questo era situato proprio sul bordo della strada e venne danneggiato in modo irrimediabile da un automezzo in transito. Allora i proprietari, Anna e Giovanni, con le debite autorizzazioni hanno deciso di ricostruirlo arretrandolo dal ciglio stradale. Questo perché gli abitanti della zona nel mese di maggio ed anche al sabato e alla domenica avevano l’abitudine di riunirsi per recitare con Anna il Santo Rosario. Questo assembramento causa l’aumentato traffico stradale poteva costituire pericolo per i devoti.

Il pilone che si presenta ora ai nostri sguardi è una copia di quello originale. Reca due date sul timpano, 1898–1991. La seconda corrisponde all’anno della ricostruzione con spostamento, mentre non si conosce quale evento indichi la prima.

Conosciamo invece la storia del territorio sul quale sorge. Nel 1804 durante il governo francese, il sig. Giuseppe Rignon, banchiere torinese, aveva acquistato parte del grande caseggiato di Ponticelli e dei terreni circostanti. I suoi eredi con altri acquisti avevano formato un notevole possedimento terriero. Tale possedimento nel 1832 venne acquistato dalla regina Maria Cristina di Borbone, vedova di S. M. il Re di Sardegna Carlo Felice di Savoia, e diviso in cinque cascine, una delle quali era la Cascina Cabanone o San Carlo.

Dopo la morte della Regina Maria Cristina il 12 marzo 1849, per sua disposizione testamentaria diventa proprietario della tenuta di Ponticelli il conte Filiberto Avogadro di Colombiano. Dopo alcuni ulteriori passaggi di proprietà, l’intera tenuta reale è acquistata da Sacerdote Emanuel, banchiere di Chieri, il quale negli anni seguenti fraziona case e terreni per venderli a numerosi acquirenti privati.

Carlo Smeriglio