L’ Apostolato della Preghiera (AdP), oggi Rete Mondiale di Preghiera del Papa, è un servizio alla Chiesa Cattolica diffuso in tutto il mondo, compatibile con tutti i tipi di associazioni e movimenti, che propone la spiritualità del Cuore di Gesù per aiutare tutti i membri della Chiesa a vivere pienamente il Battesimo e l’Eucaristia nello spirito del sacerdozio comune dei fedeli.
L’ AdP propone tre impegni fondamentali:
• L’Offerta quotidiana
• La Consacrazione
• La Riparazione
Inoltre, ogni primo venerdì del mese propone un momento di preghiera comunitaria alle ore 18 nella Grotta della chiesa di Santena. A seguire si celebra la messa feriale delle 18.30.
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Agosto 2024
Intenzione di Papa Francesco – Agosto 2024
“Preghiamo perché i leader politici siano al servizio della propria gente lavorando per lo sviluppo
umano integrale e per il bene comune, prendendosi cura di chi ha perso il lavoro e privilegiando i
più poveri”
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Salga veramente al cielo questa intenzione di preghiera che il Santo Padre Francesco ci propone in questo caldo mese estivo, come caldo e bollente è l’argomento che tratta: la Politica!
Dice il Santo Padre: “parlo della politica con la P maiuscola, non della roba da politicanti. Parlo della politica che ascolta la realtà, che è al servizio dei poveri, non di quella rinchiusa in grandi edifici con lunghi corridoi”. Una politica, insomma, “che è una delle forme più alte di carità, perché cerca il bene comune”. Così la definì San Paolo VI.
Questa è una preghiera molto diffusa fin dai tempi dei primi apostoli. Leggiamo, infatti, nella lettera di San Paolo a Timoteo: “Raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio”.
Secondo Papa Francesco i governanti hanno bisogno di preghiere, perché si è persa la fiducia in chi ci governa, si vedono i politici indaffarati per i loro interessi, a volte davvero miopi, che rischiano di perdere il senso pieno di questa parola, che invece è di immenso valore per il cristiano di oggi.
Colpa anche del cristiano che vive una religiosità relegata alla sacrestia, che non si appassiona dei grandi temi della vita di oggi, della convivenza comune. Al contrario il cristiano dovrebbe sentire fortemente questo richiamo all’impegno nel proprio quartiere e paese, facendo una politica dove tutte le ingiustizie trovino risposte morali che vadano oltre gli interessi di pochi.
Il gesuita padre Frédéric Fornos si chiede: ”perché pregare per i politici? Perché invece di screditarli – risponde – è più utile sostenerli, aiutarli “ad essere uomini e donne che vorremmo fossero” – e continua – “perché ci vuole un grande coraggio per essere dove sono e per cercare di vivere in modo integro! Mettono in gioco tutto: il loro tempo, la loro vita familiare, le loro capacità, la loro forza fisica, la loro reputazione. A volte, è vero, alcuni sono guidati da avidità potere e denaro – conclude Fornos – ma sono molti anche quelli che si impegnano realmente al servizio del bene comune”.
Papa Francesco ribadisce che: “La politica è il veicolo fondamentale per costruire la cittadinanza e le opere dell’uomo, ma quando da coloro che la esercitano non è vissuta come servizio alla collettività, può diventare strumento di oppressione, emarginazione e persino distruzione”. Invece “quando la carità anima il servizio del governante, l’impegno per il bene comune ha una valenza superiore a quella di un impegno secolare e politico, se l’azione è ispirata e sostenuta dalla carità, contribuisce all’ edificazione dell’ universale città di Dio” (messaggio per la 52esima giornata del mondiale della pace- 2019).
Parole grandi, concetti enormi, che forse guardando i nostri contesti politici, anche mondiali, non ci convincono. Eppure possiamo, DOBBIAMO credere che ci sia la possibilità che i politici del mondo possano credere e vivere secondo ideali di giustizia, equità, rispetto reciproco, sincerità ed onestà con il valido sostegno di cittadini, uomini e donne del popolo che incarnino questi grandi valori morali e cristiani ognuno partendo da sé stesso.
Siano beati i politici credibili, che non lavorano per il proprio interesse, coerenti portatori di unità e di gesti e scelte di carità verso i poveri, i fragili, i diseredati
Dacci Signore politici che credano nella possibilità di realizzare una civiltà dell’amore e si
impegnino per costruire mondi di solidarietà e speranza.
Buon mese di riposo fisico e spirituale!
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Mese di luglio 2024
Intenzione di Papa Francesco
Luglio 2024
PER LA PASTORALE DEGLI INFERMI
Preghiamo perché il sacramento dell’unzione degli infermi doni alle persone che lo ricevono e ai loro cari la forza del Signore, e diventi sempre più per tutti un segno visibile di compassione e di speranza.
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Che bella l’intenzione di preghiera che Papa Francesco ci affida in questo mese di luglio: un’intenzione che ci tocca molto da vicino!
L’ unzione dei malati, che poco e male viene compresa e praticata, viene chiamata erroneamente “estrema unzione” con l’idea che se chiamiamo il sacerdote per ricevere il santo olio, si è ormai in punto di morte… NO! Non è così. Cerchiamo di conoscere bene questo sacramento.
Questo sacramento ha una antica tradizione, già l’Apostolo Giacomo nella sua lettera si raccomandava: “chi è malato chiami presso di sé i presbiteri della Chiesa e preghino con lui, ungendolo con olio nel nome del Signore. E la preghiera recitata con fede salverà il malato: il Signore lo solleverà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati”.
Con l’unzione del malato possiamo toccare con mano la compassione di Dio per l’uomo. Per meglio comprendere facciamo una breve riflessione sulla Parabola del buon samaritano che niente altro è che l’icona dalla quale traspare il mistero di questa unzione che può salvare.
Il samaritano si imbatte in quest’uomo ferito a morte, lo solleva, lo cura, lo cosparge di olio, lo porta nelle locanda (la Chiesa) dove potrà trovare sollievo, guarigione e pace .
I passaggi della parabola sono i gesti dell’assistenza spirituale che si riceve appunto con l’unzione degli infermi e l’olio usato è l’olio che viene benedetto il Giovedì Santo durante la Messa crismale.
Eppure rifuggiamo tutti da questo momento di preghiera. Perché?
Perché abbiamo allontanato dalla nostra vita questa grazia che ci viene concessa in malattia? Perché non si richiede questo sacramento, se non alla fine della vita e non sempre lo si fa?
Addirittura i malati, gli anziani non solo non vengono sollevati con la preghiera, ma vengono scartati.
Papa Francesco ce lo ricorda, dobbiamo superare questa società dello scarto per farci samaritani dell’uomo malato, dell’anziano, dell’uomo che è vicino alla morte, riservando cure e attenzioni con compassione e tenerezza. Riavvicinare a Dio la persona fragile e lenire le sue ferite, così da comprendere che si può curare anche senza guarire, perché curare è prendersi cura, alleviare la sofferenza.
L’ unzione degli infermi diventa così il legame stretto con Dio che accoglie, ama e dona speranza. Il Signore Gesù, nella persona del sacerdote, si fa vicino nella sofferenza.
Insomma, va riacquistata fiducia in questo sacramento, riconsiderato come dono dello Spirito Santo e come grazia che viene donata per alleggerire la sofferenza fisica e ottenere soprattutto la guarigione dell’anima. Questo perché Lui Padre buono e misericordioso, nostro Pastore, sa cosa serve ad ognuno di noi.
“Il Signore è mio Pastore non manco di nulla,
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce,
mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino
per amore del suo nome”
Buon mese di Luglio
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Mese di giugno 2024
Intenzione di Papa Francesco
Giugno 2024
PER QUANTI FUGGONO DAL PROPRIO PAESE
Preghiamo perché i migranti in fuga dalle guerre o dalla fame, costretti a viaggi pieni di pericoli e violenze, trovino accoglienza e nuove opportunità di vita nei Paesi che li ospitano.
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“L’amore ci fa tendere verso la comunione universale. Nessuno matura né raggiunge la propria pienezza isolandosi. Per sua stessa dinamica, l’amore esige una progressiva apertura, maggiore capacità di accogliere gli altri, in un’avventura mai finita che fa convergere tutte le periferie verso un pieno senso di reciproca appartenenza, Gesù ci ha detto “Voi siete tutti fratelli”.
La riflessione di questo mese parte proprio da questo passaggio dell’Enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti” perché l’accoglienza è un’espressione dell’amore, di quell’apertura che ci spinge a porre l’attenzione sull’altro, sul fratello che ha bisogno di aiuto e a cercare il meglio per lui.
Ormai il grande problema dei migranti è talmente trattato e tritato che forse è quasi diventato “noioso” e non considerato nella sua urgenza: si consumano attorno ad esso battaglie sociali e politiche. Ma non può essere estraneo per noi cristiani che siamo chiamati prima di tutto a seguire il comandamento di Gesù “amerai il prossimo tuo come te stesso”.
Ma chi sono i “migranti”? Abbiamo mai ascoltato la loro storia? Siamo convinti che non sono in viaggio di piacere, ma hanno lasciato persone care, affetti e amici, in vista poi di una vita precaria ed infelice, spesso molto infelice e povera, con cuori pieni di nostalgie segrete e profonde, che mai si spengono?
I dati del dicembre 2023 dicono che il flusso di profughi verso le coste italiane è aumentato del 50% rispetto al 2022, 160mila persone arrivate da situazioni più svariate: guerre endemiche, crisi economiche e politiche. Numero al quale si aggiunge chi scappa dalla guerra in Ucraina.
Guardiamo le vite rovinate di questi uomini, donne e tanti bambini e guardiamo il loro dolore, la loro sofferenza. Pensiamo che potremmo trovarci nelle loro condizioni per una guerra che potrebbe investire anche noi!
Metterci “nei loro panni” è il primo passo per aprire gli occhi su queste persone che vivono ogni giorno ai margini della nostra vita quotidiana, sulle panchine, all’entrata dei supermercati, davanti le chiese, sempre a disagio per i vestiti sporchi, le barriere linguistiche, la difficoltà nel poter accedere ai vari servizi anche quelli igienici.
“Ogni migrante o rifugiato ci interpella”, ci ammonisce Papa Francesco che ci esorta a lavorare incessantemente per sradicare l’indifferenza e garantire ad ogni migrante, nella Chiesa, “un luogo dove si senta accolto e mai giudicato”, perché lo stesso San Paolo ci ricorda:
“così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio”
Apriamo dunque il nostro cuore a questi fratelli e sorelle che il Signore pone nel nostro cammino permettendoci di incontrarli ricchi soltanto del loro scrigno di dolori, paure, nostalgie ed emozioni.
Buon mese di giugno, se possibile ricco di carità!
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Mese di maggio 2024
Intenzione dei Vescovi – maggio 2024
In questo mese di maggio dedico la mia riflessione all’intenzione dei nostri vescovi, perché sento che l’argomento sia molto attuale e vivo, anche nelle nostre parrocchie.
Quanto è importante che il cristiano, credente, praticante ed impegnato, non si crogioli nelle proprie certezze coltivando il pezzetto di terra davanti a casa, ma allarghi il proprio servizio di missione.
Sì, diamo spesso e volentieri l’impressione di essere “sopra gli altri”, perché pensiamo di aver trovato la “Verità”; formiamo tanti bei gruppetti, nei quali certo tutti condividiamo il credere nello stesso Dio, nell’ avere la stessa fede nel Cristo. Quanti gruppi, quanti movimenti esistono all’interno della Chiesa Cattolica, a livello locale, nazionale e addirittura mondiale?
E’ certamente bello condividere la nostra fede e la preghiera coi propri fratelli. E’ sicuramente qualcosa che dà gioia, che motiva e non ci fa sentire soli. TUTTO MOLTO IMPORTANTE, ma non può bastarci.
Perché Gesù ci manda ad “ANNUNCIARE”: un invito non solo rivolto ai consacrati, ai religiosi, ma vuole mandare proprio noi, proprio là dove la fede è debole o dove proprio non c’è.
Da uno sguardo alle nostre chiese si evince un fatto importante o forse grave: SONO VUOTE. Gli anziani gradualmente scompaiono, ciclo della vita, mentre giovani pochissimi, rari.
Le famiglie complete? I dati Istat parlano chiaro: il 19% partecipa settimanalmente alla messa; il 31% non sa proprio cosa sia; il 50% partecipa occasionalmente (comunioni, funerali o matrimoni). Aumentano certamente i luoghi dove la fede non è considerata o addirittura osteggiata.
Perché? Non sufficiente la missione apostolica del 19% che si definisce credente praticante? Forse.
Un atteggiamento diffuso è la “non accoglienza” di persone che si avvicinano e non vengono “sufficientemente” accettate.
Altro motivo è il sentirsi “ predicatori” con fedeli da convertire a tutti i costi. L’atteggiamento giusto?
Non abbiamo bacchette magiche, avvicinare le persone non è mai facile, vige una diffidenza inquietante, ma incontrare e parlare in modo “libero e fraterno” rispettando il pensiero altrui può portarci lontano.
Il Cardinale Martini a Milano aveva istituito la “Cattedra dei non credenti”: uno spazio dove credenti e non dialogavano e dove si scambiavano i pareri sui grandi discorsi, talvolta in sintonia.
Non dobbiamo scappare da chi non crede, da chi ha diversità di idee in ambito religioso, ma è nostro espresso dovere comunicare a queste persone la bellezza del dono ricevuto: la fede.
La cosa meravigliosa, per noi, innamorati di Gesù, è ascoltare la Sua Parola e trasmetterla senza stancarsi mai.
”Non dovremmo avere nemmeno un attimo di riposo sapendo che non tutti hanno ancora ricevuto l’invito alla Cena o che altri lo hanno dimenticato o smarrito nei sentieri contorti della vita. Per questo sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa”
(Papa Francesco)
Affidiamo questo sogno alla Vergine Maria, che pregheremo lungo questo mese di maggio. Lei che per prima ha obbedito all’impulso missionario e portando Cristo nel grembo ne è diventata il primo ostensorio.
“Ave Maria piena di grazia, il Signore è con Te, tu sei benedetta tra le donne , e benedetto il frutto del Tuo seno Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte, Amen”
Buon mese mariano!
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Mese di aprile 2024
Intenzione di Papa Francesco
Preghiamo perché vengano riconosciute in ogni cultura la dignità delle donne e la loro ricchezza, e cessino le discriminazioni di cui esse sono vittime in varie parti del mondo.
Papa Francesco in questo mese ci invita a pregare per il ruolo delle donne: “perché cessino le discriminazioni di cui esse sono vittime in varie parti del mondo”.
Per il Santo Padre non devono restare parole o rivendicazioni astratte, ma, “ogni persona va rispettata nella sua dignità e nei suoi diritti fondamentali: istruzione, lavoro, libertà di espressione. Questo vale in modo particolare per le donne, più facilmente soggette a violenze e soprusi. In tanti luoghi, ancora, la donna è il primo materiale di scarto”.
Affermando questo pensiero fa chiaramente riferimento a quanto Gesù stesso fosse attento alle donne, alle loro capacità e peculiarità, affezionato ad esse, le cercasse e le volesse come discepole e apostole.
Abbiamo visto proprio in questi giorni che il Risorto si rivela per primo alle donne: le due Maria e Giovanna, dopo la morte di Gesù, non restano impaurite come gli 11 in una stanza, ma l’amore e la tenerezza verso il Maestro sono più grandi dello smarrimento. Ecco perché alle donne, creature “in cammino”, fiduciose ed amanti, è affidato il compito di andare ad annunciare che Gesù è risorto!!
Dunque, la ricchezza delle donne va accolta e valorizzata come diversa, ma non come inferiore a quella degli uomini, in definitiva si tratta di vedere donne e uomini uguali, perché così ci vede il Signore.
Le donne sanno essere docili e remissive, ma altrettanto coraggiose ed energiche e anche determinanti in decisioni importanti. Anche le Scritture ce ne offrono ampia rassegna: si veda Sara, moglie di Abramo o la stessa Madonna.
Quindi, ribadisce il Santo Padre: “tutte le persone del mondo sono uguali in dignità, senza eccezioni, e dunque devono essere trattate e valorizzate secondo la propria ricchezza unica ed individuale”.
Interroghiamoci dunque su questo :
- “Perché la donna fa tanto fatica ad affermarsi per pensiero ed impegno?”
- Pensiamo sia il tempo per la donna di oggi di difendere le proprie conoscenze e capacità? Anche nel campo della Chiesa, per collaborare nei grandi cambiamenti che le parrocchie hanno subito e subiranno ancora?
Preghiamo, ci chiede Papa Francesco, perché “pregare trasforma prima di tutto noi stessi ed iniziando dal nostro cuore trasformeremo il mondo; nella preghiera Dio ci prende, ci benedice, poi ci spezza e ci dà”
Intenzione dei Vescovi – Preghiamo perché la Chiesa, docile all’azione dello Spirito, rifugga ogni discordia e divisione e viva l’unità e la Comunione.
Intenzione del clero – Cuore di Gesù, trafitto e tornato a Vita risorta, colma della Tua Grazia il cuore dei Tuoi ministri, perché siano efficaci strumenti di speranza e di salvezza.
Buon mese di Aprile!
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Mese di marzo 2024
Intenzione di Papa Francesco per il mese di marzo 2024
Il Catechismo della Chiesa Cattolica definisce il martirio come la suprema testimonianza resa alla verità della fede. “I martiri – dice Papa Francesco- sono quelli che portano avanti la Chiesa, l’hanno sostenuta e ancora oggi la sostengono, coloro che hanno versato il loro sangue per testimoniare Cristo e il Suo Vangelo”. “Ancora oggi – continua il Santo Padre – fioriscono come frutti maturi nella vigna del Signore”.
Ancora oggi i martiri? E dove? E come?
Quanti missionari, sacerdoti, religiose e anche laici vengono perseguitati sino ad essere uccisi in ragione della loro fede? Quante volte, in momenti difficili della storia, si è sentito dire ”oggi la patria ha bisogno di eroi”?
Il martire che arriva a dare la propria vita per professare la propria fede può essere considerato un eroe: un eroe graziato però, perché è la Grazia del Signore che dà il coraggio per affrontare odi, persecuzioni, violenze.
Nel nostro piccolo possiamo essere tutti eroi della fede, già dal momento in cui, controcorrente, professiamo ideali di pace e giustizia in un mondo costellato di gesti di violenze fratricide, odi e rivalità tra familiari, nei condomini ed anche nelle comunità parrocchiali. Possiamo essere noi quei testimoni graziati che vivono la loro vita con coerenza, fedeli al dono della fede ricevuto dallo Spirito che, anche se non danno la vita, vivono la stessa al servizio del regno di Dio con umiltà e misericordia.
In questo tempo quaresimale può far bene fermarsi a riflettere quanto siamo noi, uomini e donne moderni, testimoni della fede in Gesù Cristo. Quanto siano veri i gesti che compiremo in occasione della settimana santa e della Santa Pasqua. Gesti dettati dalla tradizione e dalla superstizione? Oppure dal desiderio vero di ricongiungersi al Signore con scelte di digiuni, carità e generosità verso i fratelli in difficoltà, convertendo i nostri cuori assetati di pace e amore?
Sarebbe bello riconciliarsi veramente con Cristo: liberarci dal peccato per presentarci davanti al Risorto radicalmente cambiati; persone con cuori rinnovati e trasformati.
Sia questo il cammino di ognuno di noi verso la Pasqua!
O Signore Ti preghiamo
per i nuovi martiri nascosti,
quegli uomini e quelle donne fedeli alla forza mite dell’amore, alla voce dello
Spirito Santo.
La Chiesa ha bisogno di coloro che hanno il coraggio di vivere il Vangelo rischiando la loro
vita,
Essi sono i veri testimoni che Gesù è risorto, è vivo, è in mezzo a noi.
“Sfolgora il sole di Pasqua, risuona il cielo di canti, esulta di gioia la terra
Accanto al sepolcro vuoto invano veglia il custode: il Signore è risorto Alleluia”
Sia questo l’augurio che ci facciamo, Cristo risorto porti pace e serenità a tutti noi. Santa Pasqua a voi tutti!
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Mese di febbraio 2024
Intenzione del Papa Febbraio 2024
“Una società è tanto più umana quanto più sa prendersi cura dei suoi membri fragili e sofferenti” (Papa Francesco)
Anche per febbraio Papa Francesco ci offre un pensiero molto delicato e molto attuale, purtroppo, su cui riflettere: prendersi cura e seguire nel loro difficile calvario, i malati terminali, che siano essi genitori, figli, parenti o amici.
Fa bene riflettere sul modo di essere vicini al malato, ma non solo fisicamente portando conforto, sollievo, ma soprattutto parlargli di Gesù, pregando se possibile insieme.
Pregare ed invocare il Signore che apre orizzonti di speranza, che non delude e anche la notte del dolore si apre alla luce della Resurrezione.
Inseriamo questa intenzione di preghiera nel cammino quaresimale che inizierà il 14 febbraio, che avrà come tema “Custodi gli uni degli altri”, dandoci degli obiettivi semplici non “telescopici”, non da vivere a distanza, ma concretamente nel nostro quotidiano cercare quella fraternità che ci unisce e non separa.
“Cominciamo a non sparlarci dietro, a non sorriderci con ipocrisia, ad essere sinceri e dare credito ai fratelli e sorelle che sono accanto a noi, con i quali facciamo un servizio gomito a gomito, a fianco dei quali preghiamo la domenica a messa. Ecco la fraternità “microscopica”, che parte dal concreto e dal piccolo, Cominciamo da questa, con decisione, convinzione e speranza.” (Mons. Roberto Repole)
Buona Quaresima di fraternità!
Dio, tu hai amato il mondo come nessuno e nessuno ama l’uomo come tu lo ami
per questo hai mandato tuo Figlio, perché chi crede in Lui non muoia per sempre:
Signore, donaci di credere nella vita che non muore. Amen
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Mese di gennaio 2024
Intenzione di Papa Francesco per il mese di gennaio 2024
“Preghiamo perché lo Spirito aiuti a riconoscere il dono dei diversi carismi dentro le comunità cristiane e a scoprire la ricchezza delle differenti tradizioni rituali in seno alla Chiesa Cattolica.”
L’ inizio di un nuovo anno porta con sé un senso di rinascita, di possibilità e di speranza. Per molti, questo momento è caratterizzato dai tradizionali propositi: impegni presi con sé stessi per migliorare, crescere e contribuire positivamente al mondo che ci circonda.
Tanti sono i progetti ed i propositi che ognuno di noi può avere in cuore e tanti anche quelli delle comunità parrocchiali e se tutto verrà pensato e svolto nell’ unità, allora si potrà veramente realizzare il Regno di Dio in terra.
L’ unità di cui ci parla Papa Francesco nella sua prima Intenzione di preghiera del 2024 non è uniformità; non è essere tutti uguali e pensarla tutti allo stesso modo; bensì, camminare insieme ed accettarsi nelle differenze di ognuno, comprendersi e costruire insieme una comunità, a seconda dei talenti di ognuno che sono dono dello Spirito Santo.
Vivere in pienezza e con coraggio questi carismi ci porterà ad amare sinceramente il nostro fratello dove lo incontreremo e lo riconosceremo unito a noi, ognuno nelle proprie diversità: siamo stati invitati a vivere la chiamata divina ad amare Dio e il prossimo come noi stessi.
Con queste premesse Papa Francesco ci esorta a guardare avanti ed oltre e, in vista del Giubileo del 2025 dedicato alla Misericordia, il Santo Padre ha formulato i suoi propositi per il nuovo anno invocando l’importanza della preghiera come mezzo per riaccostarsi a Dio e alla propria sfera spirituale ed approfondendo nel proprio intimo e nelle comunità la pratica della preghiera, consapevoli dell’importanza di questo atto spirituale nelle nostre vite.
Dunque, se il 2023 è stato un anno dedicato all’esame dei documenti e all’analisi dei risultati del Concilio Vaticano II, il 2024 si annuncia come l’anno della Preghiera.
Affidiamo allora al Signore, per intercessione di Maria Madre di Dio, le nostre vite, le nostre intelligenze e volontà, tutti i nostri progetti. Egli sa di cosa noi abbiamo bisogno e conosce i nostri cuori, noi ci impegneremo a vivere la Sua Parola e a testimoniarLa, facendo nostro lo stile della Madonna: diventando persone di Pace e di dialogo per comunicare al mondo la bellezza della vita cristiana.
E non stanchiamoci mai di perseguire e pregare per la pace!
MARIA REGINA DELLA PACE PREGA PER NOI E PER IL MODO INTERO!
Auguri di un Santo e luminoso 2024!!
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Mese di dicembre 2023
Intenzione di Papa Francesco per il mese di dicembre
“Preghiamo perché le persone con disabilità siano al centro dell’attenzione della società, e le istituzioni promuovano programmi di inclusione che valorizzino la loro partecipazione attiva”.
Il Santo Padre in un suo discorso, parlando delle fragilità e disabilità ha usato un’espressione nuova: “magistero della fragilità”.
“Si tratta – dice – di una saggezza che cresce man mano che aumenta la coscienza del proprio limite, che permette di comprendere l’amore di Dio Padre, che si china sulle nostre debolezze e ci libera dai nostri lamenti per aprirci alla gioia di un amore infinito per Cristo: forza che sostiene. Non ci sono più infatti “sani” o “malati”, “perfetti” o “difettosi”; perché tutti siamo parte di una stessa umanità debole e bisognosa piena di limiti e difficoltà.”
E’ con questa nostra umanità bisognosa di Dio che ci siamo incamminati nell’Avvento, il viaggio che ci avvicina al Signore che si farà di nuovo bambino per noi.
Avvento è una porta che si apre ad un tempo di attesa, di speranza.
Ancora una volta siamo invitati a vegliare, a non lasciarci sfuggire le grazie che il Signore vorrà donarci in questo cammino verso il Natale; ma dovremo essere attenti non distratti; vigili e non dormienti.
Allora il Natale non sarà solo una “data”, ma ci troverà pronti ad accogliere il Dio bambino. Il Natale sarà un luogo del cuore dove Dio troverà dimora, cercherà casa e la troverà proprio in noi.
Allora Natale sarà Dio che si volge a noi, scende, ritorna e stringe in un unico abbraccio tutte le sue creature. Noi, vigili e attenti, smetteremo quanto stiamo facendo e lo seguiremo, con gioia e tenerezza.
Signore Gesù,
che cammini sulla nostra terra e soffri le nostre povertà
per annunciare il comandamento della carità,
infondi in noi il tuo Spirito d’amore che apra i nostri occhi,
per riconoscere in ogni uomo un fratello:
e finalmente diventi quotidiano il gesto semplice e generoso
che offre aiuto e sorriso, cura e attenzione
al fratello che soffre, perché in questo Natale non facciamo festa da soli.
Amen
(Carlo M.Martini)
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Mese di novembre 2023
Intenzione di Papa Francesco per il mese di novembre
Preghiamo per il Papa, perché nell’esercizio della sua missione continui ad accompagnare nella fede il gregge a lui affidato, con l’aiuto dello Spirito Santo
Ormai ci siamo abituati alle richieste di Papa Francesco di pregare per lui, ce lo chiede in ogni occasione e contesto pubblico, e ci conferma che il Papa ha proprio bisogno delle nostre preghiere….e sa che noi lo facciamo!
La Rete di preghiera di Papa Francesco ci chiede di pregare proprio per Lui in questo mese di novembre, per la sua Missione e per la sua persona.
La sua missione è fortemente radicata in Cristo, un pastore che accompagna le persone verso il Signore, insegna con lo Spirito a discernere le strade, sostiene e costruisce la Chiesa. Vediamo nel Papa un forte desiderio di fratellanza di tutti gli uomini, unica condizione per costruire e vivere nella pace. Pensiamo ai suoi continui richiami alla pace, a cessare la guerra: sempre grande sconfitta per l’umanità.
E se pensiamo alla persona lo sentiamo molto vicino, come un padre e un fratello, anche molto fragile che si è affidato alle nostre preghiere nei momenti di malattia. Ma anche in quei momenti di debolezza mai si è staccato dal suo “gregge”. Il Papa ci ha insegnato a chiedere a Cristo la Tenerezza, a Dio Padre la misericordia e allo Spirito Santo il discernimento e quanti grazie e quante intercessioni ha deposto a Maria , Madre del Signore e Madre nostra i nostri cammini, le nostre difficoltà, le nostre prove, i nostri momenti bui.
E allora facciamoci popolo attorno a lui e preghiamo per lui.
Ti preghiamo Signore per il Papa, perché sorretto dallo Spirito possa compiere la sua missione, accompagni e sostenga tutti noi, suo gregge, nella fede.
Rafforza il suo cuore di pastore, preserva la sua tenerezza nell’accarezzare le ferite di quest’umanità ferita.
Non manchi mai in lui quell’energia spirituale per affrontare compiti gravosi mai facili. Tieni la Tua mano sul suo capo, nutri la sua preghiera, regalagli speranza, concedigli di sognare e che i suoi sogni raggiungano il mondo.
Ti preghiamo ancora perché non gli manchi mai la forza fisica, perché non gli pesino troppo gli acciacchi dell’età e conserva in lui la freschezza di spirito e di mente per affrontare le sfide quotidiane ed epocali.
Abbia intorno a sé amici sinceri che gli trasmettano serenità e soprattutto mantienilo sempre così, allegro, pieno di gioia di vivere, conserva la sua bella e piena umanità.
Signore, veglia su di lui, sostieni la sua fede che sostiene la nostra, non abbandonarlo mai e fa che senta il calore di questa nostra preghiera.
Grazie di avercelo dato, e benedicilo.
Amen
Buona festa di Ognissanti e preghiamo insieme per i nostri defunti
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Mese di ottobre 2023
Intenzione di Papa Francesco per il mese di ottobre
Preghiamo per la Chiesa, perché adotti l’ascolto e il dialogo come stile di vita ad ogni livello, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo verso le periferie del mondo.
Per consolidata tradizione, ottobre è il mese missionario, ma è anche il mese dedicato alla Madonna del Rosario: due dimensioni che ben si armonizzano.
La Chiesa intera è missionaria, la sua missione, dice Papa Francesco, “è fondata sul potere trasformante del Vangelo. Il Vangelo è la buona notizia che porta in sé gioia contagiosa perché contiene e offre una vita nuova, quella del Cristo risorto”. Nella Chiesa, Maria è la prima missionaria perché ha accolto in sé il verbo del Padre. La missione di Maria continua ancora oggi, attraverso la preghiera del Rosario, la Madonna chiama noi tutti a meditare la vita di Gesù, a conformarci ad essa, ad aprirci al Suo grande amore fatto di misericordia, accoglienza ed ascolto.
Ascoltarsi: quanto bisogno di ascolto c’é nel mondo di oggi. L’ascolto è il dono più prezioso che possiamo offrire gli uni agli altri. Noi cristiani dimentichiamo che il servizio dell’ascolto ci è stato affidato da Colui che è l’uditore per eccellenza, alla cui opera siamo chiamati a partecipare. Nell’azione pastorale l’opera più importante è l’apostolato dell’orecchio e, come dice l’apostolo Giacomo, “ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare.” Dare parte del proprio tempo per ascoltare le persone è un primo gesto di carità.
“Noi dobbiamo ascoltare attraverso l’orecchio di Dio, se vogliamo poter parlare attraverso la Sua Parola” (D.Bonhoeffer).
Preghiamo perché il Sinodo sia una grande occasione di ascolto reciproco:
O Spirito Santo, dono del padre e del Figlio, Ti invochiamo con fiducia: insegnaci nella Chiesa ad ascoltare come Gesù per poter parlare attraverso la Sua parola.
Concedici un cuore che ascolta l’altro per crescere nell’arte del comunicare.
Suscita in noi la ricerca della verità e del bene. Concedici di prestare attenzione alle ragioni dell’altro, facendoci uscire da noi stessi, guidandoci verso le periferie del mondo. Abilitaci all’apostolato dell’orecchio, ricordaci che chi non sa ascoltare il proprio fratello, ben presto non sarà più capace di ascoltare nemmeno il Padre.
Amen
Impegno: recita di (almeno) una decina del Rosario in Famiglia
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Mese di settembre 2023
Intenzione di Papa Francesco per il mese di settembre
“Preghiamo perché le persone che vivono ai margini della società, in condizioni di vita disumane, non siano dimenticate dalle istituzioni e non siano mai considerate scarti”.
In occasione della IV Giornata Mondiale del Povero, nel novembre del 2020, Papa Francesco ha affermato che : «I poveri sono al centro del Vangelo; il Vangelo non si capisce senza i poveri. I poveri sono nella stessa personalità di Gesù, che essendo ricco annientò se stesso, si è fatto povero».
In questa come in altre occasioni, il pontefice ha dato seguito a quella “visione” che dall’inizio ha animato il suo sguardo sulla Chiesa e la sua missione di pastore del Popolo di Dio: una chiesa povera per i poveri.
Ecco che l’intenzione di questo mese di settembre, proprio in vista della VII giornata mondiale dei poveri, che si terrà il 19 novembre prossimo e che avrà come tema:
«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7).,
assume un significato ancora più profondo ed autentico, accorgersi del nostro fratello che ci è a fianco e che ha bisogno del nostro aiuto.
I cambiamenti di questa nostra società definita “liquida” implicano la necessità di valutare in modo diverso i criteri che definiscono il benessere e quindi la miseria. Il divario tra ricchezza e povertà è sempre più accentuato e si creano forme di indigenza che facciamo persino fatica a valutare e ad interpretare.
Esistono situazioni di povertà assoluta e a fianco altre forme di povertà definita dai sociologi “relativa”.
Persone con reddito mensile molto basso, che consente loro di acquistare non sempre lo stretto necessario per vivere, non potendo nemmeno accedere ai servizi assistenziali di cui avrebbero diritto, non parliamo poi di visite e cure mediche. Queste difficoltà fanno crescere in modo esponenziale il numero di persone che che vivono ai margini della società.
Si registrano intere fasce di cittadini che vivono esclusi, in situazioni disumane, non soltanto dal punto di vista economico, ma in totale abbandono e solitudine con disagi psichici, e sono proprio queste le periferie esistenziali su cui Papa Francesco vuole farci riflettere.
A chi tocca fare qualcosa per questi fratelli e sorelle emarginati?
Chi deve intervenire affinché queste persone ricevano il riconoscimento del diritto fondamentale alla dignità personale? Quale via della giustizia è necessario percorrere perché le disuguaglianze sociali possano essere superate e sia restituita la dignità umana così spesso calpestata?
Certo, Papa Francesco lancia ai governanti l’appello di non dimenticare questi settori molto provati con sostegni economici e quant’altro, ma vuole coinvolgere noi, direttamente, suggerendoci anche la soluzione delle opere di misericordia, compiute proprio nei confronti di chi viene lasciato ai margini.
Prendersi cura di chi vive in queste situazioni di disagio non serve soltanto a rendere la nostra società più equa e solidale, ma prima di tutto ha lo scopo di ridare respiro e dignità a coloro i quali ne sono stati privati.
E allora? Forse dobbiamo evitare di rimanere immobili, rinchiusi nei nostri individualismi, sopraffatti dai nostri problemi (e chi non ne ha?), ma se riusciamo a guardare con gli occhi di Gesù, ad avere il suo sguardo di amore misericordioso, questo ci porterà prima a vedere l’altro che soffre e poi a comprendere che forse anche noi possiamo cambiare il nostro percorso con azioni e scelte concrete.
E non importa se questo nostro fare non cambierà il mondo, se il mondo resterà cieco e sordo allo sguardo misericordioso di Gesù, ebbene, ciò che conterà saranno il nostro sguardo ed il nostro cuore che si convertiranno e si apriranno ai bisogni dei nostri fratelli in difficoltà, ai bisogni di un mondo in difficoltà, facendo nostre le gioie e le speranze, i dolori e le sofferenze dell’umanità e della Chiesa tutta.
Buon cammino…..
Preghiamo
O Signore nostro Gesù Cristo, Tu sei il primo povero, il più povero tra i poveri perché li rappresenti tutti.
Tu ci chiedi di riconoscerTi nella loro vita, lasciandoci evangelizzare da loro, perché riscopriamo la solidarietà e la condivisione.
Insegnaci a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli, a tendere loro una mano generosa. Amen
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Mese di agosto 2023
Intenzione di Papa Francesco per il mese di agosto
“Preghiamo perché la giornata mondiale della Gioventù a Lisbona aiuti i giovani a mettersi in cammino, testimoniando il Vangelo con la propria vita”.
Da sempre, proporre il Vangelo di Cristo alle giovani generazioni si è rivelato un compito particolarmente impegnativo per sacerdoti, educatori, animatori.
Tra tutte le iniziative intraprese negli anni in questa direzione pare che la più riuscita sia stata la GMG , giornata rivolta a tutti i giovani del mondo, che ormai da 40 anni è segno evidente di interesse e riuscita.
I giovani hanno sempre risposto all’invito dei diversi Papi e non si è trattato solo di adesione emotiva, di occasionale entusiasmo, ma di vere e proprie conversioni ed avvicinamenti a Gesù e alla Chiesa.
Il tema del 2023: si alzò ed andò in fretta, sollecita a mettersi in cammino; come Maria dopo l’Annunciazione, che non esita un momento a partire, sente che deve subito fare qualcosa, perché è troppo grande quanto le è appena stato annunciato: diventerà la Mamma del Figlio di Dio!
Si incammina, non tentenna, non ha dubbi. Va verso chi ha bisogno di lei, del suo aiuto, come sua cugina Elisabetta, anch’essa in attesa di un figlio, seppure molto avanti negli anni.
L’ appello di Papa Francesco ai giovani in questa giornata 2023 è appunto di mettersi in movimento verso il Signore, per sperimentare la presenza di Cristo risorto nella propria vita.
Scrive il Santo Padre: “per incontrarlo vivo, e sarà la gioia spirituale più grande, un’esplosione di luce che non potrà lasciare “fermo” nessuno. L’incontro con Gesù mette subito in movimento e spinge a portare agli altri questa notizia, a testimoniare la gioia di questo incontro […]. Ognuno di voi può chiedersi, io come reagisco di fronte alle necessità che vedo intorno a me? Penso a disimpegnarmi oppure mi rendo disponibile? […].
L’augurio di Papa Francesco è che i giovani possano sperimentare la bellezza dell’incontro con Dio, e dopo il lungo e triste periodo di isolamento dovuto alla pandemia, anche l’incontro con i fratelli e le sorelle, “l’abbraccio di una nuova fraternità missionaria”.
Lo auguriamo di cuore anche noi ai nostri giovani e canteremo insieme come diceva l’inno GMG 2018
“Non ho paura dirigi tu i miei passi, non sono solo, Tu vegli su di me.
La tua parola è il faro dei miei occhi sul mio cammino è luce.
Sono con Te, mi scruti e mi conosci, proteggi Tu il cammino ed il riposo.
Ti sono note tutte le mie vie , meravigliose le tue opere
Fammi indossare le ali dell’aurora, fammi raggiungere l’estremità del mare.”
Saranno seguibili in TV 2000:
5 agosto: veglia di preghiera ore 20,45
6 agosto: in mattinata la S. Messa conclusiva.
Mese di marzo 2023
Mercoledì 22 febbraio scorso, è iniziata la Quaresima con il rito dell’imposizione delle ceneri. Quaresima: 40 giorni di preparazione spirituale alla Santa Pasqua di Resurrezione.
Vediamo la Quaresima come uno spazio nel quale “teniamo lo sguardo fisso su Gesù” (Eb 12,2 “all’autore e perfezionatore della fede…colui che preferì sopportare la croce, senza curarsi dell’ignominia”).
Uno sguardo sulle nostre fragilità, le nostre contraddizioni, i nostri errori, i nostri peccati, ma non severo e con desolante giudizio, ma lo sguardo di Gesù, misericordioso, “Lento all’ira e grande nell’amore” (salmo 102), che ha perdonato, perdona sempre, accoglie e ama.
Per amore verso tutta l’umanità ha sopportato la croce, con ferite e sofferenze causate dai “no”, dalle indifferenze, dall’orgoglio ed egoismo e dalle scelte dell’uomo non sempre volte al bene del proprio fratello. Mancanze, peccati che sono trasformati in lance, in chiodi che trafiggono.
Dunque la Quaresima è proprio questo: percorrere questa strada verso la purificazione, la redenzione dalla bruttura del peccato, strada che certo sarà in salita, faticosa, forse richiederà molto sforzo, ma è un cammino in ascesa, verso l’alto, sino a contemplare il volto del Cristo che “brillerà come il sole”; e chissà se trasfigurerà anche noi.
In questo mese di riflessione e pentimento, Papa Francesco ci invita a pregare per una nuova sfida della missione della Chiesa espressa nella sua intenzione mensile:
Il Signore abbia misericordia anche di questo mondo e chiami la Chiesa a combattere questo grande male, questa piaga mostruosa e con coraggio tutti i cristiani si sentano uniti nel denunciare questo grave peccato e si facciano carico delle sofferenze di queste persone, nel corpo e nello spirito. Come il buon Samaritano “tengano sempre aperta la locanda”, adottando tutte le misure necessarie già in vigore a livello internazionale e a livello ecclesiale.
I chiodi della croce diventeranno allora chiavi (santa Caterina da Siena) che apriranno la via alla nostra Resurrezione, per vivere in un’umanità perdonata, riconciliata e santificata.
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Mese di gennaio 2023
“Opus iustitiae pax”
“La pace è frutto della giustizia”: così potremmo liberamente tradurre il titolo, forse per alcuni un po’ misterioso, di questa nostra riflessione mensile, la prima del nuovo anno.
È una citazione del profeta Isaia e ben compendia il senso del primo gennaio che, come tutti sanno, è la giornata internazionale della pace. Così è stata voluta e chiamata dal santo papa Paolo VI, che volle che il tema della pace, così caro a tutti gli uomini di buona volontà, si affiancasse alla solennità liturgica di Maria santissima, madre di Dio.
Mai come oggi nominiamo questa parola, “pace”: breve, semplice, ma forse abusata.
Mai come oggi preghiamo per la pace perché, come insegna Papa Francesco, per molti motivi, ora la guerra mondiale c’è, in realtà, ma è “a pezzetti”; è lì dove viene guerreggiata, ma è anche lì dove, pur non essendo combattuta, è nelle sue premesse di ingiustizia, di sfruttamento, di miseria, poiché la ricchezza di alcuni poggia sulla povertà di altri. Ecco perché non c’è pace senza giustizia!
E mai come oggi, le guerre, anche se non ci toccano da vicino, dobbiamo sentirle nostre ed è profondamente sbagliato e immorale disinteressarsi, “ tanto non tocca a noi!”
La pace è certo dono di Dio e a Lui dobbiamo rivolgerci con preghiere e suppliche per chiedere questo dono supremo; ma è anche opera degli uomini, ai quali Dio stesso ne affida la realizzazione. “Beati gli operatori di pace”, dice Gesù nelle sue beatitudini, e noi ci rivolgiamo a Lui, pienezza dalla quale tutti noi abbiamo ricevuto, perché susciti uomini e donne che operino la pace, che abbiano fame e sete di una giustizia più grande di quella del puro equilibrio della paura o della logica economica.
Questi uomini e donne possono essere certamente quelle persone importanti che chiamiamo “politici”, ma non solo loro: dobbiamo essere anche noi, nell’interesse e nella fattiva solidarietà con tutti.
Maria, regina della pace, che a Fatima ci ha ammonito, all’inizio di quel secolo che vide le guerre più atroci, di ritornare al suo Figlio, interceda per noi; non ci sarà la pace senza la conversione del mondo intero a Gesù, che è il vero nome della pace.
La vogliamo invocare, soprattutto con il suo Rosario, e offrire ogni giorno noi stessi, con l’offerta della giornata che facciamo, al Cuore di Cristo, per unirci alla sua preghiera incessante per questo povero mondo.
Buon anno a tutti santenesi e non, credenti e non, uniti comunque sempre nel grande valore fraterno della Pace.
INTENZIONE DEL PAPA di Gennaio 2023
Preghiamo perché gli educatori siano
testimoni credibili, insegnando la fraternità anziché
la competizione e aiutando in particolare i
giovani più vulnerabili.
INTENZIONE DEI VESCOVI di Gennaio 2023
Preghiamo per la sicurezza nei luoghi di lavoro:
affinché non sia considerata come un costo ulteriore
da sostenere, ma come custodia della vita umana,
valore inestimabile agli occhi di Dio.
INTENZIONI PER IL CLERO di Gennaio 2023
Cuore Sacro di Gesù, anima e sostieni la paternità sacerdotale
nei confronti dei giovani, sul modello di S. Giovanni Bosco:
che i Tuoi ministri, sappiano essere segno del
Tuo volto misericordioso e paziente.
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Mese di novembre 2022
La Comunione dei Santi
Il mese di novembre ci spinge a riflettere su uno dei misteri più belli della fede cattolica: la comunione dei santi.
La vita di un cristiano non si risolve solamente in un rapporto chiuso tra lui e Dio, o tra lui e Gesù Cristo, ma al contrario, grazie al battesimo, veniamo innestati in Lui, come la vite e i tralci in un grande albero frondoso che è il corpo mistico di Cristo: la Chiesa. In essa ognuno di noi vive la medesima vita, in cui circola lo stesso DNA spirituale, lo Spirito Santo che infonde in noi l’Amore che il padre riversa a Suo Figlio Gesù.
Quale grande verità! Allora tanto più sono unito a Gesù tanto più sono unito a coloro che gli appartengono, la Santissima Vergine, gli Angeli e i Santi. Questa unione avviene in modo sommo nell’Eucaristia, dove veniamo uniti gli uni agli altri profondamente: “In Lui, per Lui con Lui” dallo Spirito Santo, che riempie ogni nostro vuoto, irriga ogni nostra aridità, scalda ogni nostra freddezza.
“Sarete dunque a me santi, perché santo sono io” – ci dice Dio Padre. Ecco il vero segno distintivo del popolo di Dio: la santità. Non una santità legale né soltanto esteriore, ma una santità interiore edificata dalla grazia soprannaturale e degna di Colui che è infinitamente santo. E’ il segno che distingue e deve distinguere i Cristiani da tutti gli altri popoli. Gesù Cristo ce lo ha determinato con parole anche più assolute: “Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro che è nei cieli“.
I Santi che hanno raggiunto questa perfezione si trovano al cospetto della luce di Dio, intercedono per noi ci incoraggiano con i loro esempi; ci accompagnano nel nostro cammino terreno affinché possiamo anche noi raggiungere la sequela di Gesù e adempiere quanto dice San Paolo: “Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte” (1Cor 12).
Di seguito le intenzioni del Papa e dei Vescovi per questo mese.
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Mese di ottobre 2022
Entriamo nel mese missionario. La missionarietà è fondamento di ogni cristiano da sempre, anche la preghiera è missione, la nostra preghiera, le nostre penitenze, le nostre opere buone sono il vero sostegno, la forza per le missioni.
Non a caso il mese inizia con la memoria a Santa Teresa del Bambin Gesù, patrona delle missioni. Non mise mai piede fuori dal suo chiostro carmelitano, eppure offrì tutte le sue preghiere e fatiche, le gioie ed i dolori per le missioni.
Ogni nostra azione di evangelizzazione è dunque missione, la partecipazione alle messe, anche feriali, ai primi venerdì del mese, alle adorazioni eucaristiche è missione. In questo mese possiamo anche pensare di pregare in famiglia.
Noi pietre vive della Chiesa, nel nostro piccolo, siamo chiamati come individui e comunità a percorrere lo stesso cammino di Gesù Cristo di insegnamento e predicazione. Tutto quanto ci condurrà ad evangelizzare sarà dunque missione, dobbiamo solo ritrovare lo slancio, senza scoraggiarci, per diffondere la Parola di Dio e testimoniare per dire come il profeta Isaia: “Eccomi Signore, manda me”.
Di seguito le intenzioni di preghiera del Papa e dei Vescovi per il mese di ottobre.
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Mese di settembre 2022
Le intenzioni mensili di Papa Francesco nella Rete mondiale di Preghiera sono un appello mondiale a trasformare la nostra preghiera in gesti concreti, sono una bussola per una missione di compassione per il mondo.
Compassione per chi soffre, è solo, malato, per chi è abbandonato a sé stesso, per chi chiede un’attenzione, per chi non mangia.
Forse dobbiamo concentrare di più il nostro sguardo su queste realtà, sentendoci ogni giorno coinvolti.
Guardiamo e preghiamo la Madonna, Maria Addolorata, che onoreremo il 15 di questo mese, sofferente per la croce del suo figliolo, ma che porta in sé la croce e la sofferenza di noi tutti.
Buon cammino
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Mese di agosto 2022
Il primo venerdì del mese, 5 agosto, la S. Messa sarà celebrata presso la chiesetta di Borgo Taggia in occasione della Festa della Madonna della Neve, alle ore 21, preceduta dal S. Rosario.
Nell’ intenzione del mese di agosto, dedicata alle piccole medie aziende, Papa Francesco ci fa riflettere quanto la pandemia e oggi la guerra in Ucraina, abbiano creato una profonda crisi nell’ambito produttivo ed imprenditoriale.
Prezzi aumentati, posti di lavori persi e tante famiglie, già borderline, oggi in serie difficoltà economiche.
Famiglie in crisi certo, che cercano ovunque aiuti per sopravvivere, ma anche datori di lavoro, esercenti, ristoratori, artigiani, piccoli imprenditori a loro volta schiacciati dalle spese e dalle “usure”.
Ecco il perché di questa intenzione, per cui pregheremo per tutto il mese, perché aiutare un imprenditore a cascata si va ad aiutare il bene comune. Non solo, tutti insieme si ricerchi il bene comune, il servizio giusto alle comunità in sofferenza.
Le comunità, la Chiesa e la politica, sono chiamati a sostenere le fatiche ed i rischi delle attività imprenditoriali, perché ci ricorda Papa Francesco “da una crisi non se ne esce in modo solitario, o ne usciamo tutti o nessuno!”
Buon mese di agosto, perché la vacanza sia veramente l’occasione per rigenerare corpo, mente e spirito.
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Mese di luglio 2022
La Rete Mondiale di Preghiera di Papa Francesco, in questo mese di luglio, propone l’intenzione per gli anziani. Questi sono “un ponte tra passato e futuro nella costruzione della speranza”.
In occasione della I giornata mondiale dei nonni e degli anziani celebrata il 25 luglio 2021, ancora in Pandemia, Papa Francesco aveva rivolto un forte e accorato messaggio a coloro che rappresentavano la parte più colpita dal Covid; moltissimi gli anziani ammalati, tanti non ce l’avevano fatta, molti costretti a solitudini e isolamenti.
Da questo, il forte desiderio del Santo Padre di non perdere la memoria di cui gli anziani sono portatori: essi ci hanno custoditi nel cammino della crescita e quindi tocca a noi oggi custodire la loro vita, alleggerire le loro difficoltà, ascoltare i loro bisogni, creare delle condizioni perché non si sentano soli.
Dovremmo tutti guardare alla vecchiaia con occhi nuovi. Come ad un tempo con più libertà, il tempo di rapporti gratuiti, tempo dell’amore e dell’amicizia disinteressata, un tempo che rialza il valore dell’essere sull’avere.
Nella Chiesa in “uscita” di Papa Francesco c’é non solo spazio, ma addirittura “bisogno” degli anziani convertiti alla passione per il futuro, all’affetto per le giovani generazioni a cui poter insegnare, grazie al loro bagaglio di saggezza ed esperienze, a diventare adulti consapevoli.
Di seguito le intenzioni di preghiera del Papa e dei Vescovi per il mese di luglio.
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Mese di giugno 2022
Il Papa in questo mese di giugno ci invita a pregare per una nuova sfida dell’umanità e della missione della Chiesa: “Preghiamo per le famiglie cristiane di tutto il mondo, perché con gesti concreti vivano la gratuità dell’amore e la santità nella vita quotidiana”.
La famiglia punto di accoglienza, di ascolto e perdono: i tre ingredienti principali dell’ amore, che non chiede nulla in cambio, gratuito, che sostiene e rilancia nei vari momenti della vita, anche difficili.
La quotidianità familiare, la cosiddetta routine con le lavatrici da fare, stendere, stirare, pulire e conciliare tutto con il lavoro ed essere coppia e genitori, può fare scivolare verso un terreno pericoloso, portando a momenti di vera crisi.
Può esserci, tuttavia, una vera opportunità di riuscire a “santificare” ogni gesto, azione, dando loro un senso, “rischiando” di essere santi nel nostro vivere quotidiano. Il Signore vuole questo da noi, non un’esistenza mediocre, annacquata o inconsistente, ma una vita vissuta giorno dopo giorno.
Se riusciamo, leggiamo e ripetiamo quest’intenzione ogni giorno cercando un’occasione di santità, anche nelle più piccole e banali avventure familiari.
Ti proponiamo gli atteggiamenti per la vita quotidiana di questo mese che ci aiutano a vivere l’intenzione di preghiera.
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Mese di Maggio 2022
Il mese di maggio è considerato il mese mariano per eccellenza. Maria è la mamma di Gesù e madre nostra; è maestra di dolcezza, di ascolto, di decisione, di intercessione; è colei che per prima ha creduto. Affidiamo a Lei i nostri desideri, le nostre speranze e anche le nostre incertezze e paure.
Chi ha chiesto a Lei aiuto non è mai rimasto deluso.
DedichiamoLe, nelle nostre giornate, un momento di preghiera: una decina del S. Rosario se possiamo oppure un’Ave Maria appena svegli o con la nostra famiglia la sera. Sentiamola vicina, parte della nostra vita. Don Tonino Bello l’ha definita “donna dei nostri giorni”.
“Santa Maria, donna dei nostri giorni, vieni ad abitare in mezzo a noi. Tu hai predetto che tutte le generazioni ti avrebbero chiamata beata. Ebbene, tra queste generazioni c’è anche la nostra, che vuole cantarti la sua lode non solo per le cose grandi che il Signore ha fatto in te nel passato, ma anche per le meraviglie che egli continua a operare in te nel presente”.
Riserviamo dunque a Lei un poco del nostro tempo, viviamo con fede i momenti di preghiera che Le verranno dedicati nei nostri rioni santenesi; chiamiamo, diffondiamo: è questo essere Apostoli del Cristo Risorto.
Buon mese di maggio.
Pregheremo nel corso del mese di maggio per le intenzioni suggerite dal Papa e dai vescovi.
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