“Festa in famiglia 2013”: tre giorni con le famiglie al centro

Il logo della "Festa in famiglia"

Il logo della “Festa in famiglia”

“Vivere la mia città in famiglia”: ecco l’argomento della prossima Festa in famiglia, in programma per i giorni 7, 8 e 9 giugno (scarica qui il programma completo). Chi coinvolge? Tutti gli innamorati della famiglia e tutti quelli delusi dalla propria famiglia. Come avviene? C’è un programma ricco ed intenso che va dal tiro con l’arco al teatro, alla musica dei bimbi e dei giovani, agli anniversari di matrimonio e alla presentazione dei bimbi battezzandi, senza dimenticare la quarta edizione del concorso per i bambini (clicca qui per leggere il regolamento). Quest’anno ci saranno ospiti illustri come don Antonio Sciortino, direttore di «Famiglia Cristiana», e Luigi Lombardi, presidente del Forum Associazioni Famigliari Piemonte.

Ma perché continuare a parlare di famiglia nella nostra città? Per rispondere a questo interrogativo ci aiutano due elementi. Il primo: ieri nella cottura della pasta ci siamo dimenticati di mettere il sale… che gusto disgraziato! Ma tutto è finito con tanta pasta avanzata. Il secondo: quest’avvenimento ci ha ricordato un articolo del 2011 di M. Ragaini (Dirigente editoriale), di cui riportiamo alcuni stralci: «Sale che dà sapore, luce che illumina e se queste due esigenze fossero oggi troppo elevate per il credente, per la coppia, per la famiglia, al punto quasi da generare un rifiuto, un allontanamento? Essere sale e luce del mondo non è un’esigenza troppo ambiziosa per una famiglia?… Come parlare di “sale” e “luce” senza rischiare di essere retorici, peggio offensivi per chi fatica nella propria esistenza credente e si potrebbe sentire caricato di un peso, invece che liberato da un annuncio di speranza?… Nella comunità cristiana la famiglia è luce e sale quando porta all’interno le proprie esigenze e le proprie sensibiità, “costringendo” quasi la comunità stessa a confrontarsi con le dinamiche della vita, introducendo un principio di realtà che contrasta con certe derive intellettuali e aiuta a prendere sul serio l’incarnazione della Parola.

Nella società lo è perché dice ogni giorno che vale la pena fidarsi di un altro e fidarsi di un Altro. E lo dice coi gesti semplici di chi ha poco tempo per fare proclami, ma comunica molto con la quotidianità. La famiglia è luogo in cui fede e mondo si incontrano, dialogano, si illuminano a vicenda. In cui la luce porta la realtà ai suoi colori reali e il sale fa sì che i cibi abbiano il loro miglior sapore. Per questo, anche in tempi difficili, ci è possibile dire che l’esigenza evangelica di essere sale e luce del mondo non è riservata alle pochissime famiglie “di serie A” (perché tutte le famiglie, sante e disastrate, giocano nello stesso girone), ma è la condizione normale di ogni famiglia in cui la luce del Vangelo non si sia spenta del tutto. E spesso proprio chi vive con più difficoltà il proprio essere coppia può diventare un punto di riferimento, un compagno di cammino di chi entra in relazione con Lui. Perché né il sale né la luce possono venire meno alla propria natura».

Buona partecipazione a tutti!

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