“… Santiago: zero chilometri!”

Santiago de Compostela, lunedì 19 agosto – E finalmente oggi siamo arrivati! Di sicuro ci porteremo dentro per un bel po’ questi 150 chilometri di Cammino percorsi insieme. L’arrivo nella piazza della cattedrale di Santiago questa mattina è stato per molti il momento più bello del pellegrinaggio intrapreso da noi 22 ragazzi partiti da Santena e paezi limitrofi sabato 10 agosto.
Eccoci arrivati, finalmente! E questa volta arrivati per davvero. L’entrata nella piazza, proprio di fronte alla cattedrale, è stata gioiosa e festante per celebrare la conclusione di questo Cammino, che spesso ha riservato difficoltà e ostacoli, anche a causa del grande sforzo fisico. Ma noi ragazzi sappiamo bene che quello che conta non è solo la meta in sé, ma tutto il percorso che ci ha permesso di arrivarci, coinvolgendoci e mettendoci alla prova.
I giudizi sull’esperienza ormai conclusa sono positivi: «È stato molto impegnativo, ma di sicuro un’esperienza molto bella che ha permesso di capire i propri limiti interiori e fisici e che ha anche consentito di approfondire la conoscenza e l’amicizia tra di noi», commenta Chiara Lotrecchiano, 20 anni, e prosegue così: «La cosa più emozionante è stato riflettere sulla semplicità con cui si manifestano i segni della Provvidenza nelle piccole cose e durante il Cammino mi sono davvero accorta di questo».
Siamo molti a condividere questi pensieri e a guardare con nostalgia alle tappe che con costanza e in compagnia abbiamo percorso insieme, ai chilometri che abbiamo coperto in sette giorni, da O Cebreiro a Santiago, agli altri pellegrini che camminavano accanto a noi, emozionati e stanchi come se fossimo un unico gruppo.
Silvia Rota, 27 anni, proveniente dalla parrocchia di Sant’Anna in Torino, giunta ormai alla meta, guarda con autostima maggiore l’impresa compiuta, che l’ha aiutata molto anche spiritualmente: «In questo Cammino abbiamo fatto un ‘passo nel passato’, riscoprendo il fascino del camminare a piedi e del faticare, l’esigenza di momenti di silenzio, che purtroppo durante la stressante routine quotidiana spesso si perdono. Soprattutto ho riscoperto molto la preghiera personale».
A “Santiago ultima tappa” ci arriviamo in 22, con il sorriso di chi ha vinto, di chi è cresciuto, di chi ha condiviso, di chi ha faticato con le proprie gambe, ma ben consapevoli che c’era Dio ad aiutarci a sopportare e a portare lo zaino delle nostre sfide e fatiche.

«Buon viaggio hermano querido,
e buon cammino ovunque tu vada,
forse un giorno potremo incontrarci
di nuovo lungo la strada».

Giulia Callegari

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