Vieni, Signore Gesù! Però…

S’avvicina il santo Natale e chi sa quanti incominciano a pensare ai regali, alle vacanze, al presepio, a come spendere la tredicesima (chi riesce ad averla). Ma quanti penseranno ad accogliere meglio Gesù nel la propria vita? Questo dubbio mi suscita una domanda: ”Che cosa è per  tanti cristiani la religione?”.

Per tanti, purtroppo, è un vestito da mettere alla domenica, è un insieme di cose da fare, è una tradizione tramandata dagli avi che bisogna rispettare. Non si pensa che è un incontrare Qualcuno, che è un Padre, il Creatore, il Tutto della nostra vita. Dobbiamo ricordarci che Gesù è nato non per restare sulla paglia o nel tabernacolo, ma per incontrarsi con ciascuno di noi.

Ritorneremo a cantare il “Regem venturum Dominum” oppure” Il Signore sta per nascere”, cui, sotto sotto, aggiungeremo un bel però”! Siamo contenti che nasca, però siamo un po’ restii a farlo entrare in casa nostra.

Magari, se viene a bussare al nostro cuore (come farà di sicuro), lo facciamo aspettare fuori, dicendogli che abbiamo troppe cose da fare, e non possiamo badare a Lui; quindi aspetti che ordiniamo un po’ la casa. Solo che di anno in anno, non siamo mai riusciti a farlo e Lui aspetta!

Oppure siamo generosi e lo facciamo accomodare nell’entrata. Lo facciamo sedere, siamo contenti che sia arrivato e andiamo anche alla Messa di mezzanotte, ma, per il resto, lo preghiamo di aspettare. La cucina è tutta sporca e in disordine, la camera da letto poi, è meglio che non la veda, e così corriamo ancora una volta il pericolo di non incontrarlo come si deve e di non farlo entrare nella nostra vita, nel nostro intimo per convertirci e purificarci, lasciandolo sempre al di fuori di noi stessi.

Come siamo incoerenti però! Nel campo umano siamo tanto oculati, previdenti e puntigliosi. Nella cultura umana non ci basta più la prima elementare, e facciamo studiare i nostri figli fin che si può, anche se non ne hanno tanta voglia. Negli optional, troviamo il tempo per mandarli al calcio, alla danza, alla musica, e non finiamo più di trasportarli di qua e di là. Tutto quello che si può, insomma.

Invece, nella religione quasi tutti ci fermiamo alla prima elementare, e neppure ci preoccupiamo dei nostri figli; ci basta quello che abbiamo imparato al catechismo da piccoli (e chi se lo ricorda ormai?!), e non pensiamo affatto ad approfondire la nostra conoscenza religiosa, cioè la conoscenza di Dio. Basta vedere quanti partecipano agli incontri di catechesi per adulti. Se ci dicono che siamo ignoranti su qualche cosa ci offendiamo e corriamo ai ripari, se ci dicono che siamo ignoranti nella religione, non ce ne preoccupiamo affatto.

Forse non pensiamo che dovremo tutti un giorno subire un esame strettamente personale, non tanto sulle nozioni religiose, ma se abbiamo accolto Dio nella nostra vita o no, se gli abbiamo fatto spazio, se lo abbiamo amato più di tutto e di tutti. E, a quanto pare, non ci sarà un secondo esame di riparazione… Ma non ci facciamo caso e se la va, la va!!!

Vogliamo allora capire che la religione è il nostro personale incontro con Gesù che è Via Verità e Vita? E il Signore, per nostra fortuna, ci aspetta sempre! Non facciamolo aspettare troppo!

don Lio

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