La Parola della festa: “Gridare la fede”

La XII domenica del tempo ordinario ci invita a gridare sui tetti tutto quello che Gesù ci ha detto: che Dio conta anche i capelli del nostro capo, che Dio non è brutto e incomprensibile come tanti ce lo vogliono raffigurare, che Dio ama eternamente i passerotti e ne conosce le pene, che Dio, il Dio di Gesù, è splendido. Gridiamo sui tetti che Dio è grande, che Dio ci ama, che Dio è presente, come il cuore dell’innamorato che, gonfio, vuole comunicare a tutti la sua esperienza.

All’uomo indifferente, oppure travolto dal caos della vita, Gesù annuncia il tenero volto di un Dio che cammina con noi. Gridatelo sui tetti! Non solo nelle chiese, non solo nelle sacrestie, non solo al piccolo gregge, ma nella piazza, al bar, in ufficio. La fede è stata troppo a lungo nascosta nei tabernacoli, senza avere il coraggio di contagiare la nostra vita.

Non è forse questo il dramma della nostra fede? Quello di essere timidamente rintanata in angusti spazi del sacro? Non è forse perché Dio è stato cacciato dalla nostra economia, dalle nostre scelte, dalle nostre famiglie, dalla nostra cultura, dalla nostra politica, dalle nostre feste, che molti uomini guardano con sospetto al Vangelo, quasi fosse una rinuncia alla piena umanità, alla gioia e alla realizzazione dell’uomo?

Gridiamolo sul tetto questo Vangelo, facciamocene carico, entriamo nella compagnia di chi prende sul serio l’ansia di pienezza che inquieta il Signore. Non preoccuparti troppo della sorte del Vangelo, e non avere paura della gente. Non temere nessuno, se non Dio. Non è la morte la più grande sventura, ma la dannazione. Per tutto questo, Gesù insiste più volte affinché non abbiamo paura di nessuno, perché potranno fare quello che vogliono del nostro corpo, delle cose che possediamo, ma nessuno può toccarci lo spirito, perché, mentre il corpo andrà in tutti i casi certamente distrutto, il nostro spirito, se vogliamo, appartiene a Dio e nessuno può farci spiritualmente del male, neanche il principe del male: Satana.

don Lio de Angelis

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