La Parola della festa: “Speranza”

Il Vangelo della terza domenica di Pasqua è in tre tempi:

1. Due discepoli di Gesù, che pure sanno tutto di Lui, tornano a casa con le pive nel sacco, perché la loro speranza si è liquefatta come neve al sole. Tutti i sogni, gli entusiasmi, la fiducia, i progetti sono andati in fumo. Forse era meglio essere rimasti a casa, a fare i propri comodi, a guardare ai propri interessi, piuttosto che andar dietro a quel Maestro, come hanno fatto tanti.

NOI – Quante volte, da momenti di fede, di gioia, di fiducia nel Signore, perché tutto andava bene, lavoro, salute, amicizie, matrimonio, ci siamo trovati improvvisamente di fronte a difficoltà inaspettate, delusioni da persone che si dicevano amiche, la salute vacillante, incomprensioni in famiglia, problemi di lavoro…

2. Gesù li rimprovera: «Stolti e lenti di cuore a credere alla parola dei profeti». Come avete fatto a lasciarvi ingannare così? Come avete potuto pensare che le cose dovevano andare come pensavate voi? Forse che voi siete Dio? Come potete pensare di sapere ciò che è bene e ciò che è male e come devono andare le cose? L’orgoglio e la superbia hanno accecato i vostri occhi e così la notte è entrata nel vostro cuore. I vostri orecchi non hanno più ascoltato la Parola di Dio, perché erano intenti ad ascoltare le parole del nemico, del demonio che vi spiegava a suo modo i fatti e gli avvenimenti della vita dimostrandovi che Dio vi aveva ingannato, che Dio non poteva amarvi perché non esisteva! È cosi che avete rifiutato Dio, vi siete allontanati dalla città santa, la Chiesa vostra madre che nel battesimo vi ha rigenerati a vita nuova! Stoltamente vi siete lasciati ingannare e vi siete trovati nelle tenebre mentre avevate con voi le Scritture che sono «come lampada che brilla in un luogo oscuro».

NOI – Gesù rimprovera anche noi, per farci capire che dobbiamo cambiare strada, ascoltare Lui, seguire e fidarci sempre di Lui, Verità e Vita.

3. Il rimprovero è finito, Gesù si fa riconoscere e riaccende nel loro cuore quella fede e quell’amore che le difficoltà avevano quasi spento. E appena lo riconoscono, subito ritornano a Gerusalemme per annunciare agli altri l’avvenimento.

NOI – Beati noi se riusciamo a fare come loro, ritornare sempre da Gesù.

don Lio de Angelis

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