La Parola della festa: “Sale e luce”

Gesù ci dice oggi (quinta domenica del Tempo ordinario) come deve essere il cristiano nel mondo: sale e luce. Sono due immagini semplici, ma spiegano bene il pensiero di Gesù.

Il sale non serve per se stesso, ma serve per dare sapore ai cibi, per preservarli dalla corruzione, per fertilizzare la terra. Il sale si oppone al degrado delle cose. Gesù ci dice: voi siete il sale della terra, cioè per il mondo. Ma in che modo? Nel senso che il cristiano dà sapore e significato all’esistenza umana, alle cose che usa, agli eventi, alla convivenza sociale, al destino dell’uomo; e lo preserva dal male. Questa missione è quanto mai urgente nella nostra società, dove si vive distratti dai rumori, dalle immagini, bombardati dai mezzi delle comunicazioni sociali e si mettono da parte o si dimenticano del tutto i veri interrogativi essenziali che riguardano la felicità dell’uomo, il senso della sua esistenza, la fraterna convivenza con gli altri, il suo destino eterno.

Suggestiva è l’immagine della luce, che è resa più comprensibile dalle due piccole parabole che la completano: la parabola della città posta sopra il monte e quella della lucerna che non si accende per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Anche in quest’immagine, l’accento è posto sulla funzione. La luce serve per far vedere, per conoscere, per ammirare la bellezza, per avere il giusto rapporto con le cose e con gli altri. Come per legge fisica la luce deve risplendere e dilatarsi, così l’autentico cristiano deve risplendere nel mondo con il suo esempio, con la sua vita.

Gesù sottolinea quale testimonianza di luce dobbiamo dare al mondo. Chi ci guarda, chi osserva le nostre opere deve essere provocato a rendere gloria a Dio. Quella di oggi è una delle più belle definizioni del cristiano. Per essere luce del mondo occorre essere il riflesso della luce che è Dio, proprio come la luna, che riflette il sole.

don Lio de Angelis

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