Bentornato a Santena!
Domenica 12 dicembre, il nuovo arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, presiederà la Messa delle ore 10 in chiesa parrocchiale. A seguire, incontrerà, sempre in chiesa parrocchiale, i ragazzi dei due anni di preparazione alla Cresima (5ª elementare e 1ª media) con i loro genitori. Per favorire la partecipazione all’incontro, sono sospese le messe delle ore 11,15 in parrocchia e delle ore 10,15 a Case Nuove.
La proposta di venire a celebrare la Messa domenicale a Santena è venuta dall’arcivescovo stesso. La comunità parrocchiale sta preparando il benvenuto al neo pastore della diocesi di Torino, che ha fatto il suo ingresso soltanto il 21 novembre scorso. Quella di Santena è una delle prime uscite dell’arcivescovo in diocesi. Ma in realtà, per mons. Nosiglia si tratta di un ritorno. Infatti, da prete novello, nell’estate 1968, l’allora don Cesare fu inviato, appena dopo essere stato ordinato sacerdote, come collaboratore nella parrocchia di Santena per tre mesi. Poi, iniziò la sua avventura romana, prima come studente al Pontificio Istituto Biblico, quindi via via fino a divenire arcivescovo Vice Gerente della diocesi di Roma. Ora dopo, aver guidato la diocesi di Vicenza, è tornato a Torino, dove compì parte della sua formazione seminaristica, pur essendo originario della diocesi di Acqui Terme.
A Santena sono ancora vivi i ricordi di quell’estate 1968, nei bambini e ragazzi di allora. «Mi è rimasta impressa la presenza dell’allora don Cesare ai campi estivi – racconta Francesca Piovano – Ricordo le camminate e i giochi insieme a noi bambini, nell’agosto di quell’anno… In particolare, non dimentico la volta in cui tornò dalla cima del Rocciamelone con i maschi, dopo essere incappati in una nevicata fuori stagione: erano tutti bagnati fradici!». Memorie di città sono invece quelle di Luisella Pollone: «Don Cesare stava in oratorio con noi, durante il Grest, l’Estate ragazzi di allora. A lui, che ha origini genovesi, piaceva la focaccia ligure, che a Santena non si trovava… Mia mamma, che era originaria di Acqui e ai fornelli aiutava in cucina in parrocchia, durante l’estate, comprendeva i gusti del nostro giovane prete!». Memore di una leggendaria impresa del novello prete Nosiglia è invece Martino Pollone: «Durante l’anno c’era stato il torneo dei chierichetti, con i punti delle presenze. Nell’estate si trattò di effettuare le premiazioni. Per tutti ci fu in programma un viaggio… a Campo Ligure, il paese d’origine di don Cesare! Per i primi, gratis; per gli altri, in parte spesato con i proventi dalla stampa e vendita di un giornalino speciale dei chierichetti che stampammo insieme al nostro giovane prete. Ricordo bene quei giorni sull’Appennino ligure… andammo nei boschi!».