Una strana vendita…

bimbo legge giornaleQuello che segue è un racconto di fantasia. Il link che si trova al fondo è una realtà. Il lettore valuti quanto assurdo sembra il racconto… e fin dove possa spingersi la realtà.

I due entrarono nel concessionario un po’ intimiditi da tutte quelle immagini pubblicitarie di grandi dimensioni con colori piuttosto sgargianti. Si avvicinarono alla reception e l’impiegata con molta gentilezza li invitò a proseguire verso uno stretto corridoio su cui si aprivano molte porte. Da una di queste uscì un uomo sulla quarantina, abbronzato e ben vestito che li salutò cordialmente e li invitò ad entrare nel suo ufficio.

«Benvenuti al nostro centro, grazie per averci scelto, vedrete che non resterete delusi».
I due si scambiarono uno sguardo deciso e stavano per aprire bocca quando il loro interlocutore disse: «Avete già pensato e scelto un modello oppure desiderate sfogliare il nostro catalogo?».
«No grazie, abbiamo già individuato il modello, solo volevamo alcune delucidazioni in merito».
«Bene signori! Non avete che da chiedere, sono a vostra disposizione!».
«Ecco… sui tempi di consegna, può darci qualche informazione più precisa?».
«Beh, siamo ovviamente sui nove mesi canonici, però se proprio lo desiderate possiamo scendere a otto mesi e mezzo circa. Ovviamente l’operazione ha un costo ulteriore, io però personalmente lo sconsiglio, anche perché, nonostante le probabilità siano basse, c’è il rischio che il prodotto non sia all’altezza di quanto richiesto dai clienti. Se così fosse, oltre ai costi di ritiro e smaltimento ci sarebbe l’inconveniente di dover attendere altri nove mesi…».
«No guardi, per noi nove mesi vanno benissimo… solo volevamo sapere se vi sono vincoli e diversità di prezzo in base al colore oppure possiamo fare come desideriamo…».
«Ci mancherebbe! Non c’è più nessun vincolo da molti anni ormai! Certo qui da noi in Europa il bianco è sempre il colore che va più di moda, però ho avuto clienti che hanno preferito colori più… come dire… esotici e sono rimasti molto soddisfatti!».

I due parvero molto soddisfatti delle parole del venditore che esordì nuovamente:
«Allora signori, visto che avete già in mente il vostro modello posso illustrarvi le nostre formule di pagamento rateizzato con tassi di interesse molto bassi. Si sa che con questa crisi che non vuol finire…».
La coppia lo interruppe bruscamente:
«Scusi ma non è necessario, per noi i soldi non sono un problema. Vogliamo pagare tutto subito, ci interessa fare in fretta.»
«Oh, ma allora… benissimo! Direi che possiamo procedere con l’ordine allora. Posso garantirvi di farlo partire entro stasera, dovremmo ancora essere in tempo! Ecco… qui su questo modulo dovreste indicare…».
«Scusi, un’ultima domanda». L’uomo pareva un po’ imbarazzato. «Ma se il prodotto fosse di nostro gradimento e però in seguito – guardò per un attimo la persona accanto a lui e poi volse nuovamente lo sguardo al venditore – per diversi motivi non lo desiderassimo più… voi lo ritirereste vero? Era scritto sul volantino pubblicitario…».
«Ma signori! Signori miei! Vi pare che possiamo scrivere una cosa e poi non mantenerla? State tranquilli, in qualsiasi momento noi possiamo ritirare il vostro prodotto e provvedere a smaltirlo. Capisco che in certe situazioni possa succedere… Ovviamente non vale il discorso soddisfatti o rimborsati in questo caso! Vi è da sostenere il costo di smaltimento, che sarà un po’ più alto del normale. Ma anche in tale situazione desideriamo venire incontro ai nostri clienti, per cui ad ognuno di voi due garantiremmo un buono sconto del 15% su di una nuova ordinazione. Non troverete gli stessi vantaggi in altri concessionari, questo ve lo posso assicurare!».

La coppia parve visibilmente sollevata.
«Allora… noi procederemmo con l’acquisto…».
«Bene! Stampo i moduli che mancano e poi potrete compilarli».

Ciò che venne dopo fu pura e semplice burocrazia, scartoffie su scartoffie di una noia mortale che però non cancellarono l’entusiasmo del venditore. Un nuovo ordine significava una nuova e cospicua provvigione e di oggi i clienti erano già stati parecchi.
L’uomo salutò cordialmente la coppia di uomini che aveva appena formalizzato l’acquisto e la vide uscire mano nella mano. Li avrebbe informati quando il prodotto fosse arrivato in concessionario.

I due uscirono dalla porta passando proprio sotto lo striscione che recava scritto a caratteri cubitali:
«BEBE’ FAI DA TE.
CONCESSIONARIA MULTIETNIE.
OGNI VOSTRO DESIDERIO E’ UN DIRITTO
E NOI LO FACCIAMO DIVENTARE REALTA’!!!»

Il venditore indugiò ancora un momento con lo sguardo sullo striscione poi si voltò e tornò nel suo ufficio. La giornata prometteva davvero bene.

Questo è un racconto di fantasia. Forse qualcuno si offenderà o scandalizzerà. Eppure, quando i bambini non sono considerati un dono da accogliere, ma un diritto ad ogni costo, questo è ciò che accade e sta già accadendo: basta cliccare su questo link
Per quanto riguarda lo smaltimento citato nel racconto e cioè l’infanticidio (parola politicamente scorretta lo so, ma la sostanza è quella!) non ho inventato nulla! Tempo fa lo hanno ben teorizzato gli scienziati (purtroppo italiani) Alberto Giubilini e Francesca Minerva.

Andrea Musso

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