Ecco la nostra patria!

Chiesa terrena e Chiesa celeste ne «La disputa del Sacramento», Raffaello, Stanza della Segnatura, Palazzi Vaticani, Roma

Patria è una parola molto discussa oggi. Chi dice che è un valore da rimettere in circolazione, chi dice che è finito il tempo dei sentimentalismi, chi ci tiene ad avere una patria, chi invece ritiene ormai che tutto il mondo è la nostra patria. Il fatto è che tutti, ci teniamo ad avere un luogo in cui star tranquilli, con la nostra famiglia, con un lavoro per “tirare a campà”, come si dice, con una vita non troppo piena di problemi. Per questo, c’è chi è contento dove abita, chi invece va a cercarsi un posto migliore, magari percorrendo chilometri, mettendo  in pericolo la propria vita come gli immigrati, per lavoro o per politica.

Tanti hanno dato la vita per la patria e  sono da ammirare e da ricordare con grande rispetto e riconoscenza, ma forse non tanti  cristiani si ricordano di una frase di S. Paolo: «La nostra patria è nei cieli; di là aspettiamo come salvatore il signore nostro Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo mortale per conformarlo al suo corpo glorioso…» (Fil 1,20-21).

Se le cose stanno così, come noi cristiani crediamo, allora le cose qui sulla terra cambiano molto.

Le due feste di questi giorni, di Tutti i Santi e la Commemorazione dei fedeli defunti, non sono più solo ricorrenze annuali, per ricordarci  l’elenco dei santi, o per commemorare i nostri cari defunti, cercando di pulire meglio le loro tombe e biascicando qualche “Requiem” in più, ma ci ricordano una verità consolante e capace di dare un senso e una spinta efficace e gioiosa a tutta la nostra vita. Devono ricordarci che tutti nostri fratelli che ci hanno preceduto, sono già arrivati a casa” nella vera patria che ci aspetta tutti, dove tutti i nostri problemi saranno risolti e non ce ne saranno “mai” più. Dove i nostri cari parenti ed amici che abbiamo conosciuto, forse hanno bisogno ancora del nostro aiuto, una “spinta spirituale” nella preghiera, per poter occupare il posto che Gesù  ha promesso a tutti: “Vado a prepararvi un  posto, e quando sarò andato, e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io, siate anche voi” (Gv 14, 3), cioè in Paradiso, con Dio, per sempre.

Non vi accorgete che queste verità ci possono dare gioia, serenità, speranza e pazienza, se ci sforziamo di crederle e di viverle sul serio? Ci ricordano ancora che tutti siamo santi, perché tutti siamo amati da Dio. È lo sguardo e l’amore di Dio che ci rende santi, proprio perché  il nome più bello della santità di Dio è “misericordia”. Facciamoci allora l’augurio a vicenda di lasciarci salvare e santificare tutti dalla sua misericordia, per poter così raggiungere la nostra  vera patria.

don Lio

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