Giovani dell’Unità pastorale a Brusson: la responsabilità verso Dio
Nonostante il maltempo, i giovani dell’UP 57 il 29 e 30 novembre scorsi sono partiti per la casa alpina di Brusson. Il ritiro di Avvento svoltosi alla Ciamusira ha accolto circa 50 ragazzi che hanno deciso di dedicarsi ventiquattrore per conoscersi, giocare, cantare, e riflettere sul tema della responsabilità nel rapporto verso Dio. Un tema tutt’altro che semplice, ma che è stato snocciolato nelle varie fasce d’età secondo criteri differenti per il biennio, il triennio delle superiori e i giovani over 18. Ciascuno di questi gruppi è stato seguito rispettivamente dal seminarista salesiano in servizio pastorale a Cambiano Andrea Gazzo, da don Martino Ferraris e da don Mauro Grosso.
Il filo conduttore di questo ritiro e di quello che è programmato nel periodo della Quaresima è la responsabilità per il proprio rapporto verso Dio, un tema che l’arcivescovo Nosiglia ha affrontato nella lettera pastorale “L’amore più grande” in quanto è emerso proprio dal sinodo dei giovani. Sono stati quindi proprio i giovani della diocesi di Torino a far emergere il tema della responsabilità, un concetto dalle mille sfaccettature.
In particolare si è voluto porre l’accento sull’affermazione dell’arcivescovo, secondo cui “il programma della pastorale giovanile è uno solo ed è l’intenzionalità propria di tutto l’agire della Chiesa: conoscere, amare, celebrare, seguire e annunciare Gesù”. I ragazzi più grandi, gli over 18, hanno avuto modo di confrontarsi e di riflettere sulla propria vita spirituale, mentre quelli delle superiori, pur affondando lo stesso tema, lo hanno sviluppato in modo interattivo e in particolare con la visione di “Letters to God”, un film esemplificativo sulla testimonianza della fede in Dio.
Durante i due giorni di ritiro, inoltre è stata data l’opportunità ai ragazzi di confessarsi con i due vice parroci oppure dialogare con loro o con il seminarista di Cambiano, proprio per incentivare i giovani ad aprirsi a Gesù e alla misericordia di Dio e a prepararsi ad accoglierlo nel Natale.
Giulia Tesio