Quaresima: cammino d’amore
Con il Mercoledì delle Ceneri è iniziato il nostro cammino quaresimale in preparazione alla Pasqua. La Quaresima è un periodo di maggior attenzione alla nostra fede, periodo in cui siamo chiamati a verificare le nostre scelte cristiane. Non tutti vedono la Quaresima così, perché oggi non gode di molta fortuna. Quaresima per tanti cristiani vuol dire grigiore, barba, noia, bigotteria.
Tutti abbiamo mille pensieri, viviamo di fretta, non c’è più tempo per fermarci, per molti passano i giorni, i mesi, gli anni senza preoccuparsi delle cose che riguardano Dio e il nostro spirito. Tutto ciò che è fatuo, e non ci impegna troppo, trova subito ascolto, mentre per quello che riguarda Dio e la nostra vita interiore, non c’è mai tempo. Siamo ormai troppo abituati alle cose confezionate da altri per pensare a noi stessi. Difatti consultiamo molto facilmente chi dice di aver ragione, la soluzione di tutti i nostri problemi, anche se dobbiamo pagare e molto. Non siamo più capaci di entrare nel nostro intimo, a farci domande sulla nostra vita interiore, a convivere con noi stessi e la nostra coscienza e ci da fastidio quando siamo invitati a farlo. Ci piace il rumore, il chiasso, la folla, purché non dobbiamo rientrare in noi stessi. E allora, come pecoroni, seguiamo sempre la moda corrente, senza capire bene dove ci porta, purché non ci faccia pensare troppo.
Ma il vero cristiano sa che il presente è in ordine ad un tempo che non finirà più, che il nostro traguardo è la vita eterna, e questa vita deve essere vissuta in un certo modo. Da secoli allora la Chiesa, cioè lo Spirito di Dio, ci presenta la Quaresima come tempo adatto per fermarci un momento e rivedere a che punto siamo nel cammino verso Dio. È un cammino impegnativo, perché il Vangelo è impegnativo. Impegnativo ma necessario, come impegnativo e necessario è lo sforzo dello scalatore se vuole arrivare fino in punta alla vetta. E la punta della vetta è solo Dio e nient’altro. Impegnativo anche perché ci vengono proposti altri incontri, oltre la Messa festiva, cui di regola non partecipiamo, perché abbiamo… altro da fare.
Quindi c’è poco da scegliere: se vogliamo arrivare a Dio, cioè fare la sua volontà, cioè salvarci e raggiungere la vita eterna, questa è l’unica strada: Gesù Cristo. E Gesù ci ha indicato che questa strada si chiama Amore. Amore verso Dio e verso i fratelli. Verso Dio, quindi eliminare il male, il peccato, non servire più gli idoli che il maligno ci presenta ogni giorno, mettere o rimettere Dio al primo posto nella nostra quotidiana esistenza. Ma l’amore verso Dio è una bella bugia, una farsa se non è abbinato all’amore verso il prossimo. Amore che dev’essere vero, concreto, efficace e fatto da fratello a fratello. E perché sia tale, tutti gli anni la parrocchia s’impegna a suggerire verso quale fratello dovrà rivolgersi il nostro amore, perché d’amore si tratta, non di elemosina, non di offerta tanto per far tacere la nostra coscienza, per apparire bravi di fuori. E per quest’anno abbiamo scelto di sostenere i progetti per il villagio di Bledi-Dieya in Costa d’Avorio (scarica qui il pieghevole con le informazioni).
Nella Veglia pasquale ci verrà chiesto: “Rinunciate a Satana alle sue opere? Credete in Dio Padre Onnipotente, in Gesù Cristo?” e noi risponderemo: “Rinunciamo… crediamo”. Facciamo in maniera che non sia una pia bugia, ma una risposta vera, efficace e piena d’amore.
don Lio