La Parola della festa: “Perfetto”

Nel vangelo di questa VII domenica del tempo ordinario, leggiamo alcune frasi difficili da capire e praticare: «Siate santi perché io sono santo»; «Siate dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

“Santo” vuol dire distaccato dal male. Ogni cosa ha la sua perfezione. Noi, creature umane, non avendo solo il corpo, ma anche lo spirito, siamo perfetti quando il corpo e lo spirito raggiungono la massima intesa nel bene. Ora, purtroppo il peccato ci ha guastato sia il corpo che lo spirito ed allora il Signore ci invita ad avvicinarci alla perfezione che Lui ci ha dato quando ci ha creati. Da soli ci è impossibile. Il fatto è che non vogliamo trovare la risposta giusta, mentre Dio ce l’ha data attraverso la sua Parola e suo Figlio.

«Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello». Quando qualcuno ci fa del male, siamo solo capaci di reagire male. Se nell’altro vediamo solo un nemico da far fuori invece che un fratello e una sorella, l ’unica cosa che ci viene in mente è la vendetta. Ma Gesù ci insegna il contrario: rispondere al male con il bene. Egli vuole che noi assolutamente non odiamo nessuno e non facciamo del male a nessuno.

Certamente, in molti casi è giusto ricorrere alla giustizia umana, perché faccia il suo corso e tuteli la vita e i diritti dei cittadini; ma a nessuno è lecito farsi giustizia da solo. Questo è un Vangelo possibile e non un’utopia. Tanti sono riusciti a praticarlo!

Allora, non rimandiamo a un domani che non verrà mai, ma cominciamo oggi a vedere chi dobbiamo perdonare, amare di più, avvicinare con più amore.

«Amate i vostri nemici, pregate per loro perché siate figli del Padre vostro…». Amarli non significa far finta di niente, trascurarli, ma significa pregare perché si convertano, si salvino, significa in sostanza mettersi dalla parte di Cristo morente sulla croce che perdona ai suoi crocifissori. I nemici da amare, può darsi che siano molto vicini a noi, sul lavoro, nella parentela, nella stessa casa… talvolta nella stessa famiglia.

don Lio de Angelis

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