La Parola della festa: “Battesimo”
Mentre Isaia, ben otto secoli prima, ci profetizza: «Ecco il mio Servo che io sostengo, il mio Eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio Spirito su di Lui…», oggi vediamo Gesù, silenzioso, mite e umile, che si incammina, solo, verso il fiume Giordano. Anche Lui, come i peccatori, va a farsi battezzare da Giovanni.
E il Battista, quando Lo vede arrivare, ne rimane come sconvolto e reagisce con sincerità e forza: «Ma sono io che ho bisogno di essere battezzato da Te, e Tu vieni a me?»… Appena battezzato, Gesù esce dall’acqua: ed ecco… «si aprirono per Lui i cieli e vide lo Spirito Santo di Dio discendere come una colomba e venire sopra di Lui». E la voce di Dio Padre risuona per il cielo: «Questi è il Figlio mio, l’Amato: in Lui ho posto il mio compiacimento!».
È la stessa voce che ha risuonato in chiesa, nel silenzio dell’anima nostra, quando siamo stati battezzati: lo Spirito Santo aleggiava anche sopra le nostre teste perché in quell’istante preciso siamo diventati, in tutto, simili a Gesù Cristo, che è Figlio di Dio e Figlio di Maria, siamo diventati “cristiani”. E se continueremo a vivere la Grazia di quel momento divino, sentiremo ancora aleggiare lo Spirito del Signore sopra di noi, e sentiremo nel cuore la sua pace santa.
Non vergogniamoci mai di essere cristiani e oggi per esserlo è necessario andare proprio contro corrente, perché il mondo tante volte è cattivo e senza fede. E viviamo con gioia il nostro Battesimo, e se ne perdiamo la Grazia, allora corriamo a confessarci perché con la santa assoluzione ritorni in noi la grazia battesimale, l’Alleanza d’amore con Dio e con i fratelli… e la pace nel cuore.
don Lio de Angelis