La Parola della festa: “Fuoco che purifica”

Parola della festaIl “fuoco” di cui parla Gesù nel Vangelo odierno è il suo grande amore, capace di coraggio totale, carico di forza da non intimidire nessuno, ma nello stesso tempo capace di distruggere il male e purificare chi vuol diventare suo discepolo. È dalla contemplazione di come Dio ha mandato nel mondo suo Figlio che noi possiamo imparare, capire e convincerci che questo tempo in cui stiamo vivendo – e di cui noi dobbiamo essere protagonisti – ha soltanto bisogno dell’amore di Gesù Cristo, della sua Parola e della sua presenza. Mettere fuoco vuol dire: mettere generosità dove c’è egoismo, compassione dove non c’è pietà, perdono dove regna l’odio; umiltà e servizio invece dell’arroganza e del disinteresse tra uomo e uomo.

Gesù oggi vuole incarnarsi nella vita di ogni cristiano ed operare nel mondo attraverso chi ha il potere politico ed economico, chi maneggia denaro e dispone della sorte degli uomini. Allora i nostri tempi, pieni di ingiustizie clamorose, ferite sociali, scandali di ogni genere e di ogni ipocrisia che li nasconde, saranno raggiunti dal fuoco giusto, dall’Amore di Dio che più di tutti porta e vuol portare pace e serenità in questo povero mondo.

Per fare questo non occorre essere un S. Francesco o altro santo che grida sulle vie del mondo. Dio ce ne mandi pure tanti, perché ne abbiamo assoluto bisogno, ma intanto ognuno di noi, per quanto peccatore sia, ha la sua parte di responsabilità per salvare il mondo. Eppure è sempre tanto grande la tentazione della complicità con il male, il non sentirci responsabili, mentre il fuoco di cui parla Gesù è proprio la spinta a condividere i problemi degli altri, a prenderci le nostre responsabilità, a fare bene il nostro dovere religioso e sociale, ad essere veri testimoni nel bene, a seguire davvero il Signore: a fissarlo, imitarlo, farlo rivivere. È così che si è veramente cristiani in mezzo a tanto male del mondo: molti lo fanno, grazie a Dio, ma non tutti.

Giorno di impegno allora quello di oggi, di fronte alla parola di Gesù. Giorno di intelligenza per chi vuole veramente realizzare la vita che Gesù ci presenta. Giorno di fuoco che deve accendersi nel nostro cuore; giorno di conversione alla parola di Dio.

Questo fuoco è stato acceso in noi da Dio nel Battesimo, dallo Spirito Santo nella Cresima; ma forse l’abbiamo lasciato spegnere, è ricoperto di tanta cenere, per cui è sepolto, inefficace, invisibile, non alimenta e scalda la nostra vita cristiana, non dà gioia. Se ci accorgiamo che la nostra vita cristiana è inaridita, spenta, insipida, lasciamoci scaldare dal fuoco della preghiera, dei sacramenti e riscopriremo che vale la pena lasciarci guidare dallo Spirito di Dio, anche se comporta grosse difficoltà.

don Lio de Angelis

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