La Parola della festa: “Denaro”

Parola della festaL’idolatria del denaro è una minaccia per la nostra fede e può portare l’uomo alla rovina e alla perdizione. Gesù – ci aveva detto chiaramente, e anche definitivamente – che non si possono servire due signori: non si può servire Dio e il denaro. C’è qualcosa tra questi due che non va.  C’è  qualcosa nell’atteggiamento di amore verso il denaro che ci allontana da Dio.

Attenti alla tentazione dell’inganno di molti desideri insensati e dannosi, l’avidità è la radice di tutti i mali e, in ultima analisi, fonte di “molti tormenti”. Il “potere del denaro”, quindi, “fa deviare dalla fede pura” e la distrugge. Inoltre, se non si segue coerentemente la parola di Gesù Cristo, si può cadere nelle invidie, nei litigi, nelle maldicenze, nei sospetti cattivi, diventando uomini corrotti nella mente e privi della verità che considerano la religione come fonte di guadagno.

Purtroppo alcuni si proclamano cattolici, perché vanno a Messa, ma poi “sotto sotto” si fanno gli affari loro. La via del denaro porta inevitabilmente alla corruzione e alla perdizione e, in questo, Gesù è assai chiaro: «Non puoi servire Dio e il denaro, non si può: o l’uno o l’altro». E questo non è comunismo, questo è Vangelo puro.

Sebbene il denaro possa inizialmente offrire un certo benessere, alla fine sopraggiunge la vanità, che ti fa sentire una persona “importante”. Tuttavia, nessuno può riscattare se stesso, né pagare a Dio il proprio prezzo. Troppo caro sarebbe il riscatto di una vita.  Nessuno può salvarsi con il denaro.

L’idolatria del denaro, per giunta, è un peccato contro il primo Comandamento, in quanto il denaro viene messo al posto di Dio e ad esso si rende culto. In tal senso i Padri della Chiesa erano particolarmente radicali e definivano il denaro “lo sterco del diavolo“. Esso ammala la nostra mente con l’orgoglio e ci fa maniaci di questioni oziose.

Qual è dunque l’antidoto a tale corruzione? San Paolo lo indica nella “giustizia”, nella “pietà”, nella “fede”, nella “carità” e nella “pazienza”. “È la strada dell’umiltà di Cristo Gesù che essendo ricco si è fatto povero per arricchirci proprio con la sua povertà. Questa è la strada per servire Dio. E che il Signore aiuti tutti noi a non cadere nella trappola dell’idolatria del denaro” (Papa Francesco).

don Lio de Angelis

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