25 dicembre: perché?

Perché festeggiamo il Natale proprio il 25 dicembre? O – che è lo stesso, vista la differenza di calendario – perché molti nostri fratelli ortodossi lo celebrano il 7 gennaio?

Forse qualcuno avrà sentito questa spiegazione: nel tardo impero romano si celebrava intorno al solstizio d’inverno la festa del Sol invictus, in cui annualmente si commemorava il rialzarsi del sole, non sconfitto dalle tenebre, e quindi la ripresa dell’aumento della luce del giorno; di qui, in ambito cristiano si cominciò a sovrapporre simbolicamente la data di questa festa con la data della nascita di Gesù, il vero “Sole che sorge”, anche per distogliere i fedeli dal partecipare alle celebrazioni pagane corrispondenti.

Tuttavia, questa spiegazione, in sé plausibile e probabilmente corretta, forse non è sufficiente. La data del 25 dicembre è collegata da S. Agostino al 25 marzo, giorno che già tra la fine del II e l’inizio del III secolo – prima ancora che la festa pagana del Sol invictus fosse istituzionalizzata – era individuato come quello della morte di Gesù; e, poiché nell’antichità spesso si pensava che le realtà parziali fossero imperfette e che solo quelle compiute fossero perfette, si identificava il giorno della morte di Gesù con quello del suo concepimento. Ora, se il 25 marzo è il giorno dell’Annunciazione a Maria, allora Gesù nacque il 25 dicembre.

Questo dato, che potrebbe sembrare soltanto un gioco di numeri e corrispondenze, sembra confermato da una scoperta di pochi anni fa. Il Libro dei Giubilei, ritrovato nelle grotte di Qumran, ci consente di ricostruire le date dei turni sacerdotali di servizio al Tempio di Gerusalemme: di qui, si può ricavare che la classe di Zaccaria svolgeva il suo servizio sacerdotale fra il 23 e il 30 settembre; perciò, poiché in questo periodo egli ricevette l’annuncio dell’angelo Gabriele, Giovanni Battista fu concepito a fine settembre. Ora, se all’Annunciazione Maria scopre che la cugina Elisabetta è incinta di sei mesi, il concepimento verginale di Gesù avviene a fine marzo, e quindi la sua nascita a fine dicembre.

Il 25 dicembre, dunque, non è probabilmente soltanto una data simbolica, ma sembra corrispondere alla realtà effettiva di quegli eventi che hanno segnato per sempre la storia dell’umanità e che ogni anno riviviamo nel mistero, con stupore e gioia grande.

don Alberto Nigra

 

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